sabato 7 gennaio 2017

Petizione

Il mio vivere male (da sempre) la pratica della politica, trova le sue origini nel "non" sopportare chi parla senza sapere o peggio chi si "masa" dietro slogan imbevuti di improbabili ideologie. Invisi erano soprattutto i grandi e piccoli opportunisti, celati dietro atteggiamenti seriosi, ma sempre accovacciati sul carro dell'ultimo vincitore. Dovendo navigare in questo mare, sei costretto a convivere con le umane pochezze e nuotare. Una volta, salvo rare eccezioni, il traguardo era un posto di lavoro, lasciando però ai più capaci (?) il compito difficilissimo dell'amministratore. Oggi un esercito infinito di vagabondi, presuntuosi, mandati da..o iscritti a ..riempiono le caselle di società e pertinenze pubbliche. Un battaglione che campa sulle nostre spalle, una consorteria che determina, senza opposizione, gli indirizzi politici e amministrativi, nominando le relative dirigenze. Per dirla meglio: se la massa di ieri potevi incontrarla (al massimo) dietro ad un camion della spazzatura, staccare biglietti o poltrire dietro uno sportello, oggi i migliori fanno gli addetti stampa sempre con regolare concorso o PR di qualcosa o qualcuno. I notabili nelle università o fondazioni, dopo essere stati nel consiglio del Ceis, oppure giornalisti a cottimo. Un mondo che va ben oltre i confini della politica, legato a filo doppio con le rappresentanze di categoria. Non servono conoscenze particolari per scoprire che i vertici appartengono a marginalità professionali, soci esterni o titolari di aziende minimali. Nei consigli di amministrazione trovi sempre gli stessi nomi che "girano" nel mondo.. pubblico. Se poi si vanno ad esaminare gli organismi di rappresentanza sindacale trovi ancora gli stessi nomi, come nei corsi professionali, studi di ricerca (?) o aziende di promozione. Le risorse che alimentano questo gioco per intimi sono sempre le nostre. Maggioranza e minoranza hanno perso le antiche distinzioni. Il miscuglio è talmente skakerato che viene bevuto dai giornali ogni giorno. Dentro c'è tutto il familiare e il politico possibile. Faccio un esempio per non cadere nel "qualunquismo" o nel Cie dell'informazione. Avevamo nella nostra città una decina di nomi provvisti del cognome, nel campo una volta strategico dell'edilizia. Erano sempre pronti a fare tutto, ma la specializzazione erano le case. Non è rimasto più nessuno, solo i pochi che hanno agito non allungando il passo rispetto alle gracili gambe bancarie. Aeradria non è stata l'ennesima scommessa persa ma l'esplosione finanziaria di quel mondo. Se fate caso e un ricorso alla memoria, visto il tempo trascorso senza che succeda niente, ci sono tutti i "padroni" finti e veri della Città. Altri cadaveri infrastrutturali lasciati sul campo del Gabibbo: Murri, Novarese, Questura, Stadio, Campi Brasini oltre ad un centinaio di comparti che non partiranno mai per ragioni sulle quali nessuno indagherà. Non può essere che una città di mare sia più inquinata di Bologna. Il valore di un investimento è sceso alla metà di quello di mercato, diminuito drammaticamente. Ma il Carlino non lo sa...diceva una canzone. Volete ridurre l'aria pestifera con le ciclabili soppalcate? Oppure inaugurare al modico costo di gestione di sei (6) milioni annui il Trc? I cittadini "normali" si devono ribellare, sono quelli che ancora si alzano al mattino per fare o tentare un lavoro vero. Non basta rabbia o rassegnazione, la chiamata è obbligatoria se volete salvare quello che resta di Rimini. I bagnini però aspettano il..Water Front.