martedì 17 gennaio 2017

Il Giovane Miracolato

In queste gelide serate invernali, la Rai ha trasmesso "Il Giovane Favoloso", film sulla vita e sugli affanni di Giacomo Leopardi. Bellissimo un passaggio iniziale dove il poeta denuncia la VILE PRUDENZA dei suoi tempi e grida e reclama con ardore la sua umana esigenza (cosmica) di ripristinare la grandezza di animo e di pensiero, perduta attraverso i secoli che lo hanno preceduto. Niente di più azzeccato-verrebbe da pensare-se rivolgiamo lo sguardo all'attualità italiana; se poi ci rivolgiamo agli ultimi avvenimenti nostrani, in particolar modo a quelli provinciali timbrati a stelle, ci ritroviamo a soffrire delle stesse pene del compianto Leopardi. E' inutile negarlo, l'eletto ci ha fregato...restiamo con l'amaro in bocca, e gli chiediamo di compiere almeno il gesto meno "vile" che gli resta: le dimissioni. Meglio non dilungarsi in commenti e valutazioni che sanno di sentenza (evitando di infierire sulla situazione personale), ma l'analisi più lucida che si possa fare (se fatta con un briciolo di sincerità) ci porta alla conclusione che il vero perdente è colui che mantiene prudentemente la forma e abbandona vilmente il contenuto. Per essere nel movimento, doveva avere le spalle abbastanza robuste da sopportare incontri e scontri, vittorie e sconfitte, cascate d'oro e stagioni di magra...tutto perchè ci doveva essere un pensiero politico fondante che strutturasse il suo operato in Europa e sul territorio oltre le cinque stelle, dalle quali avrebbe tratto ispirazione e oltre le quali avrebbe prefigurato nuovi scenari, molto più calibrati e lungimiranti rispetto ai risultati che ha portato a casa (solo il "calibro" del progettista può misurare la portata dei suoi ottenimenti). Peccato, un vero peccato per un giovane uomo professionista ed esperto nella sua materia, buttare a mare la sua dignità alla prima occasione ghiotta. Cosa gli resta in mano se non una cascata di gettoni d'oro? Quale progetto politico ha intenzione di sostenere d'ora in avanti? Quali lotte condurrà ora in Europa? Lo attendono tempi bui e di anonimato; forse era meglio tornare a casa e sfruttare l'esperienza politica per fare ricerca più consapevolmente e per stimolare la coscienza europea tra i nostri provinciali concittadini. 
 Il Cavaliere Bianco (Sultano dello Swing)