giovedì 12 gennaio 2017

Hic manebimus optime

Hic manebimus optime: cose già dette e lette, e davvero spiace unirsi al coro dei fischi che sono anche troppi rivolti a una persona perchè... perché la natura umana è debole ed è anche difficile biasimare chi non ha quella che si dice "la forza delle proprie idee", una dimensione etica dell'attività politica (e chi ce l'ha oggi, nessuno o quasi!), ma Affronte esce e ne esce molto male. Se il buon giorno si vede dal mattino, la politica non può sostituire il lavoro (che Affronte non aveva stabile per quello che si sa) è un'attività di rappresentanza: se entri in un partito politico e ti fai eleggere sotto le insegne di quel partito poi coerenza vorrebbe che se cambi idee tu o le cambia il partito ne esci e ti dimetti; e non entri in altro partito, altrimenti ti saresti candidato prima con i verdi (nel suo caso) quando c'erano, o con qualsiasi movimento che avesse avuto un'ala verde come ex. il Pd. In nessun altro partito Affronte, assolutamente sconosciuto, avrebbe mai ottenuto i voti per entrare a Brussels, penso al massimo avrebbe potuto fare il consigliere comunale. Non voglio sparare sulla croce rossa o unirmi ai tanti, troppi che rosicavano ma diciamolo pure per la sua elezione, o fare il solito becero populismo sulle retribuzioni dei politci, ma dell'eurodeputato ex Grillo e si seppe che era in lista per un alloggio popolare quindi possiamo dire di modestissima condizione economica che con il Movimento 5 Stelle è passato ai velluti e agli ori che trova l'europarlamentare neoletto perché a Brussels non badano a spese la tua vita cambia da così a così passa da 1.500 a 17.000 euro al mese questo perché appunto i parlamentari non si fanno mancare nulla. E a tal proposito ci sono europarlamentari che si guardano bene di staccare le terga dalla lucrosa poltrona: cito Elisabetta Gardini, ex conduttrice tv che siede all'Europarlamento dal 2008 e "minaccia" di starci per altri 2 anni almeno, anche se personalmente considero questo aspetto del compenso marginale rispetto sia al potere sia alle cifre che può muovere un semplice parlamentare da Brussels o Strasburgo. Comunque, se fosse stato persona coerente Affronte, ma nemmeno dirlo, si sarebbe dovuto dimettere, non voglio insinuare che resti per danaro non so, non azzardo, ma non c'è coerenza in questa scelta per dignità, serietà... disprezzo degli agi e del danaro, e appunto coerenza avrebbe dovuto lasciare il posto e far entrare qualcuno del suo ex partito. Tuttavia non è il primo non sarà l'ultimo, cosa arcinota costume italiano anche a Roma una miriade di casi di parlamentari che, o sfiduciati dal loro stesso partito o per altre ragioni, cambiano casacca. Questo anche in virtù della norma che non esiste vincolo di mandato come si dice: il parlamentare "risponde" ai propri elettori, non al partito. E allora che dire della locale ex parlamentare Pd Petitti che ha fatto il percorso inverso diciamo così, ossia violando la norma del vincolo di mandato si è dimessa a Roma su richiesta del suo partito per entrare in Regione!? Quindi una politica sempre più deludente da cui non c'è da aspettarsi nulla e nulla di buono potrà avvenire perché si va sempre verso il peggio per come la vedo io sotto il profilo dell'etica anche nel senso allargato ed etimologico di "comportamento", come in questo caso.
 L. Fintopesce