sabato 7 gennaio 2017

Mutanti

«SPESSO VEDIAMO UN UOMO MUTARE LE SUE IDEE E DIRE L'OPPOSTO DA UN DÌ ALL'ALTRO, E NON SE NE VERGOGNA LUI E NESSUNO SE NE VERGOGNA PER LUI. LA FIACCHEZZA DI CARATTERE, LA CODARDIA MORALE, LA SFRONTATA MENZOGNA, LA DISSIMULAZIONE DEI PROPRI FINI COSTITUISCONO UN'ATMOSFERA EQUIVOCA, NELLA QUALE SI PUTREFA` QUESTA MEZZA CULTURA. PARTITI POLITICI NON POSSONO ESISTERE DOVE SI TIENE IN SACCOCCIA DUE O TRE BANDIERE, PRONTI A MOSTRARE QUESTA O QUELLA SECONDO IL BISOGNO». Così scriveva Francesco De Sanctis nel 1877, come ricordato ieri da uno stimato professore, che oggi mi conducono a elaborare pensieri e digressioni che non riesco a tacere. Parto da una considerazione. C'è un dualismo tangibile e immanente nell'esperienza: bianco e nero, bene e male, ordinate e ascisse, spazio e tempo...tutte facce contrapposte delle medesima medaglia. Perfino il linguaggio dei moderni elaboratori, i computer, è binario. Un mondo di simboli che riconduce a un "taoismo" spirituale inconsapevole. Poi ad un tratto ecco apparire le sfumature. Si stagliano monumentali nei " si ma anche", nei colpi di pennello dei pittori, nelle costruzioni grammaticali dei poeti, nei suoni dei compositori...ma la categoria che merita più attenzione è quella che fa del neutro miglior lucido ed è quello di prima citazione: ossia il Politico. Ai quali è stato attribuito il potere genetico di creare addirittura un linguaggio: "il politichese". Virtù primigenia di un bravo politico è l'essere capace di giustificare i conti che non tornano, neanche alla prova del nove. Due più due dunque non è detto faccia quattro. Forse se si segue il metodo scientifico si finisce a giustificare una simile idiozia, mistificazione dell'unico e vero mistero che ancora ci è permesso. Quello della Fede!! Non è questione di metodo ma di risultato. Se fede e empirismo conveniente dicono il contrario, e l'etica viene separata dalla matematica, di tal guisa che il fine possa giustificare i mezzi, non può sorprendere se il risultato della prefata addizione non sia 4 e finisca, poi, per mero esercizio teorico, che falliscano pure banche. Ecco la conclamazione del Mistero. Che diamine....omissis! In questo il diritto e la filosofia che lo sottende acquista immagine e somiglianza. Siamo nel divino, in terre inesplorate. Diritto in quanto scienza, ma imperfetta giacché rampolla dall'uomo e come qualsiasi edificio editto dall'uomo fallace, come il suo pensiero se non sopportato dalla fede. Ma allora perché la necessità di darsi norme e precetti, di sottoscrivere contratti sociali? Perché tale necessità organizzativa atavica? A Mosè le tavole con i comandamenti si narra li abbia consegnati direttamente dio. È sufficiente questo escamotage? Ecco ho capito di essere troppo politico per ritenere che due più due faccia davvero quattro. E voi? 
Roberto Urbinati
P.S. conviene non fidarsi dell'aritmetica altrimenti domani con che pensiero si arrovella il muscolo celebrale.