lunedì 16 gennaio 2017

Gnassi ..ha ragione

Tranquilli nessun accordo o perfido inciucio, tanto meno la speranza di un ravvedimento del nostro art director. L'ultima sparata post Capodanno è l'angoscioso appello ad una categoria definita (una volta) imprenditoriale oggi debitoria. L'accattivante scenario prospettato prevede come attori il pubblico (lui) che investe, fa (promette) grandi cose ed il privato che arranca, non lo segue nella ciclabile del progresso. Dice, senza copiatura, quello che il Blog ripete da anni. La Città confusa dagli estenuanti girotondi rotatori o angustiata dalle ristrettezze viarie, si "perde" in chiacchiere da lungomare, quasi sempre concluse con l'orazione per il bagnino dov'è, com'è. A differenza dei cugini (una volta) di Riccione, i giochini di potere si fanno di nascosto in una cabina apposita. Nessuno lo ricorda più, ma la maggioranza di Gnassi non dipende (per fortuna) dal Pd. Il Carlino alle volte ha vuoti di memoria geografica. I tre rimasti nel sistema economico vero non parassitario, sanno fare i conti con l'antica penna. Nessuno osa investire a Rimini. Il nostro "capitale" turistico in dieci anni ha quasi azzerato il valore. Le "strutture" frutto di un rapporto (?) pubblico-privato sono testimonianze del fallimento, immobili da oltre un decennio. Non suscitano però particolari interessi giudiziari. Il Gabibbo ha però piazzato, per comodità, una roulotte. Su cosa dovrebbe investire il cocale beccante? Sto parlando di teorici imprenditori, magari da fuori, dopo il successo "cinese" del sindaco. La spiaggia è verboten, ma aperta di notte. L'imprenditoria indigena, eccetto rarissimi casi, dovuti alla capacità e la scelta di "emigrare", pur coccolata, vezzeggiata, incoraggiata, foraggiata, ha compiuto invidiabili disastri finanziari e sociali, trascinando centinaia di lavoratori e artigiani. Il meglio si è espressa nella gestione della Carim secondo il consolidato metodo Aeradria. Ogni tanto Sindaco si ricordi di questo. Di Poletti ne basta uno. Solo le "rappresentanze" associative, sindacali e societarie (pubbliche) non cambiano omaggiando l'imbalsamazione alla riminese. Per dare un segnale forte di discontinuità, domani Gnassi potrebbe pubblicare l'elenco dei fallimenti e sofferenze come rivendicano (giustamente) per Mps, dopo che è diventata la nostra banca. Se vuole davvero "beccare" qualcuno deve dimostrare che investire 100 oggi, il giorno dopo l'inaugurazione possa valere più di..50. Il suo Borgo Tiberio non vale.