venerdì 15 maggio 2020

Ad Malora

Ci annunciano la tanto agognata "fase 2", quella che presumibilmente dovrebbe sancire l'uscita dall'emergenza sanitaria per entrare a piè pari in quella socio-economica. La prima sempre prodromica e direi propedeutica alla seconda. Ciò che non fa dormire davvero sonni tranquilli è questo continuo ricorso a slittamenti e proroghe delle scadenze fiscali, perché per quanto apprezzabili tamponano al massimo, ma certo non risolvono. Tanto che il commercialista, in controtendenza, suggerisce qualora sia residuato anche solo un goccio di carburante nel rosso fisso che segna la riserva, di non rimandare tutto a domani mettendosi la testa fra le mani. Piuttosto che ammucchiare debiti, ancorché esistano condizioni e presupposti per accedere alle proroghe e agli slittamenti a settembre, di effettuare almeno qualche pagamento. Nella solitudine della scelta, preso atto dell'incertezza complessiva e delle contraddittorie informazioni, la decisione si fa dilemma amletico e quindi quesito quasi irrisolvibile. Donde che al prediletto metodo scientifico ho sostituito il ricorso ad un empirico, grossolano, ruspante, m'ama non m'ama. Breviter ho colto una solinga margherita e ho dato corso al rito sfogliando garbatamente, uno ad uno, i petali del fiore, avendo avuto premura prima di iniziare di presentare le mie sincere scuse per averne reciso lo stelo. Ho scandito quindi i termini, reiterandoli fino a spogliare la corolla, del "pago o non pago". È venuto pago! Ho quindi dato mandato di procedere in tal senso venendo immediatamente assalito da dubbi e anche qualche brivido di timore che tento di paliare con questa confessione collettiva (mal comune mezzo gaudio), da terapia psicologica di gruppo, non potendo contare sul comune: "dio me la mandi buona", non potendo nella mia rettitudine ideologica nominarlo invano. Mi rimane solo la speranza che vengano usati bene e non siano quelle di Gerico le trombe che suonano. Grazie della pazienza e in bocca al lupo a tutti. Ne avremo tanto bisogno. Ad maiora.
Roberto Urbinati