domenica 24 maggio 2020

Tutti al Mare

Per capire dove stiamo andando e purtroppo con chi, occorre usare il masochismo rimasto. Questa mattina nel secondo giorno di convalescenza, post-operazione, ho sintonizzato il "mio" televisore sul 3. Radio Kabul oggi Pd. Il primo titolo del panino preparato dal Nazareno, è stato un falso ma augurante "Tutti al Mare". Subito dopo hanno annunciato la scomparsa dell'Anm per intercettazioni indigeste. Hanno fatto vedere le solite scene con bagnini che infilano svogliatamente gli ombrelloni e qualcuno perfino le pedane. Considero il settore, almeno da noi, come lo specchio del reame. Sembrano procedere alla rinfusa, con modalità diverse. In realtà la strategia è quella del massimo profitto nel momento peggiore. Mentre tutti gli altri cittadini, anche Palamara, non sanno cosa riserverà loro il prossimo giorno, i concessionari al sole, aspettano che arrivi il regalo del solstizio di giugno. A molti non conviene aprire. I conti li sanno fare benissimo. Non voglio dare l'impressione di avercela, i miei precedenti lo attestano, penso però di conoscere la spiaggia meglio di Bonaccini ed i signori da sempre. La farsa governativa è il migliore degli interlocutori. Gli imprenditori demaniali non sono tutti uguali, anzi nella categoria le differenze sono sostanziali anche con maggioranze diverse. Faccio un esempio: Riccione e Rimini. Due visioni diverse. Nella prima, grazie ad una amministrazione che non pretende di essere la "prima" al mondo anche nei debiti oltre a feste, capodanni, teatri e trc di sostegno, la spiaggia ha le sembianze dello stabilimento, da noi rifiutato, Sanno stare al passo e volevano aprire prima. La città del turismo a 20 euro tutto compreso, arranca. Ci sono aree demaniali di pregio, sempre piu ristrette, come Marina Centro che godono dell'invasione degli stanziali, con ombrelloni che vengono inseriti nelle eredità. Altri, molti, galleggiano sempre discretamente. Situazioni diverse, in una attività che rimane allettante (molto) nel rapporto investimento/ricavo. Hanno avuto paura della Bolkestein, Poteva/doveva essere l'occasione per una riqualificazione del bene pubblico, consegnando lr zone a chi voleva innovare l'offerta. E' finita come tutte le novità in questo paese moribondo. Quando hanno ingaggiato anche i "rivoluzionari" a 5 stelle e conto corrente, è caduta la speranza di un turismo diverso. Il medioevo di Mussoni vince sempre, La sua zona però ha uno stabilimento approvato anche da una sovrintedenza che dicono implacabile con i dehors. Un piccolo mistero rispetto al Psbo. A Rimini sono azionisti di una maggioranza che si sta sfaldando da quando il Prinicpe è Nessuno. In preda all'astinenza da annuncio, ha ripetuto uno degli slogan più inutili fra i tanti lanciati. Come presidente di Visit Romagna e con tre milioni utili al suo bilancio, ha rilanciato una novità: La Terra delle Dolca Vita. Chiamami Melucci ha messo l'annuncio in fondo, fondo.