mercoledì 13 maggio 2020

Ordinata Follia

Ho letto frettolosamente le linee guida per la stagione balneare "condivise" fra i vari soggetti e mi sembrano una cosa demenziale e non posso credere che i titolari dei bagni abbiano sottoscritto un documento simile. Comunque: ci si fa un'idea di come sarà una vacanza estate incipiente da quando arrivi a quando saluti, ma col gesto dell'ombrello se hai pagato prima e non sapevi, per me! Un passo: "Si parte dall’arrivo in spiaggia con accessi allo stabilimento balneare che dovranno avvenire in modo ORDINATO [maiuscolo mio]..." Ordinato: una via di mezzo fra colonia primi secolo scorso, ospedale, colonia penale, disciplina di tipo militare, da restare senza parole. Ma il punto delle guidelines che mi ha lasciato più sconcertato di cui dirò sotto è ove si danno indicazioni ai Salvataggio, ricordiamo che muoiono sopra le venti persone a stagione. In pratica rifacendosi ai due enti competenti a livello nazionale ed europeo IRC ed ERC, ossia le autorità per la rianimazione cardiopolmonare = CPR, il "salvataggio" non potrà fare buona parte delle manovre che solitamente si fanno ad una persona in arresto cardiaco o che non respiri, segnatamente la classica respirazione bocca a bocca che viene insegnata nelle nozioni di primo soccorso, unita al massaggio cardiaco quando il cuore è fermo. Ossia si adotteranno le linee guide fornite da IRC ed ERC nel caso in cui si sospetti che un paziente sia contagioso tipicamente per tutelare il soccorritore. Dunque, attenzione Bademeister, ogni persona che dovrà essere soccorsa dovrà essere considerata come potenzialmente "altamente contagiosa di malattia mortale". E mi spiegate voi come faranno questi "salvataggio" nella concitazione a trovarsi di fronte una persona che sta morendo e non potranno intervenire perché qualcuno ha stabilito che quella persona di cui non sanno nulla è potenzialmente contagiosa di malattia letale??? E possiamo dire che per un salvataggio di 25 anni atletico sano sia letale il virus (perché il riferimento è alla tutela del soccorritore non del soccorso che essendo tipicamente anziano potrebbe in effetti passare da una "resuscitation" cardiaca se salvato a una lenta agonia in ospedale per virus trasmesso dal soccorritore)? Ed una cosa simile (rianimazione paziente contagioso) sarebbe già difficile e suppongo lo sia da gestire se avvenisse in ospedale immaginate voi sulla spiaggia come sia attuabile... E: davvero è ragionevole assumere che tutti possono trasmettere la malattia? Evidentemente no, e questa è una grande incongruenza che simboleggia per me tutta la questione in ballo sulle norme anti-contagio. Si deve assumere che 1) che questa la malattia pur grave sia terribile come dire... Ebola (ed infatti le opere scientifiche che trattano questi temi di rianimazione di pazienti particolari fannno riferimento a pazienti con Ebola; 2) che ogni persona che incroci o con cui hai a che fare vis à vis sia potenzialmente quello che ti potrebbe trasmettere un virus che ti ucciderà. E ricordiamo che per quello che dicono esperti non basta... un virus singolo (!) per infettarti ma ci vuole notevole quantità di materiale virale che passi da persona a persona e questo dato varia con la durata del contatto e con la contagiosità del potenziale infetto per dirla una volte per tutte: una persona che ti incorica un secondo a meno di un metro anche se malato non ti trasmetterà mai la malattia, questo è dato certo che la gente sappia quello che ogni medico sa! Una follia dunque, come tutto il resto, sia per la spiaggia, sia per la stagione balneare, sia per la vita di tutti i giorni a dimostrazione per me che questo approccio che trae il suo fondamento scientifico da quel famoso indice che dovrebbe essere tenuto sotto il valore 1 sulla trasmissione NON è in alcun modo compatibile con nulla ovvero lo è con pochissime attività e fra queste non c'è la vacanza, non ci sono i ristoranti, i bar, i cinema... non rimane nulla, solo alcuni tipologie di lavoro e protocolli sociali demenziali. Personalmente credo che nessuno verrà in vacanza se gli viene detto che agli stabilimenti "si accede in modo ordinato" comunque staremo a vedere. Anche tutte le altre norme vita normale, spiaggia, bar, ristoranti, alberghi paiono una forzatura inapplicabile e demenziale. Se c'è un'epidemia mortale a tappeto da sterminare una civiltà, e su questo ora ci sono molti dubbi, non si va vacanza "lì" ma altrove, voler mandare e richiamare le persone a fare le vacanze stando attentissimissimi a non contrarre il morbo è una contraddizione gigantesca. Chiedo: se 1 su 20 può tramettere il virus facendo riferimento alla popolazione europea e italiana a spannella, se 1 su 500 di categorie particolari poi, ne muore, sempre a spannella saremmo già a 1:100.000, può una sola ipotesi e terrore di ripresa dell'epidemia in piena estate (cosa giudicata improbabile per questo tipo di virus) può giustificare questo approccio? Tralasciando poi il fatto che trasformi la Riviera con quello che è nell'immaginario collettivo in un reparto "Infettivi" di un ospedale: ma davvero conviene, ma davvero c'è un lume di ragionevolezza in tutto questo? 

Fintopesce