lunedì 4 maggio 2020

Rimini al Capolinea

Una leadership sindacale che finisce nel nulla cosmico, distrutta da un virus e da doti politiche prevalentemente virtuali, fondate sulla comunicazione, piegata a un servilismo fuori dal tempo. Siamo davvero al capolinea! Due interminabili legislature gnassiane, che sembravano destinate a concludersi in un crescendo di fuochi d'artificio, coloriti eventi di massa, fantasmagorici caroselli di burlesque che invece finiscono nel nulla. Vittime sacrificali di un virus invisibile, che si è subdolamente sostituito a opposizioni politiche inefficaci, ad associazioni di categoria subalterne anziché costruttivamente antagoniste ad un sistema che di democratico neppure ha la parvenza. E neppure la maggioranza dei consensi. È la conferma che in politica nulla è eterno e stabile. Per fortuna! Il capolinea di Rimini si intravede nella polvere sui tavoli dei bar e dei ristoranti della riviera, ancora sigillati; nelle hall degli alberghi e delle pensioni che sono senza prenotazioni; nelle piazze e nelle spiagge che restano off-limits e che, invece, avrebbero dovuto rappresentare i palcoscenici delle gesta del “sindaco degli eventi”. Poco importa se caratterizzati dallo sballo e dalla più totale anarchica confusione. Il capolinea lo si individua nella ripetitività comunicativa del tipo, tanto gli organi di informazione sul web e sulla carta stampata riportano puntualmente ogni affermazione sindacale, nella logica di un servile appiattimento alla maggioranza politica piuttosto della puntuale e corretta informazione, per descrivere la verità dei fatti. E nonostante l'incomprensibile benevolenza curiale, che avrebbe dovuto ben distinguersi da numerose scelte amministrative, anziché accettarle o, peggio, subirle tacendo. Il capolinea di queste due lunghe (per tanti), interminabili (per alcuni), inutili (per molti) legislature è all'orizzonte di un'estate che rischia di essere la più triste di Rimini. Chissà che dopo aver toccato il fondo non si possano trovare le forze politiche, le energie culturali e le sapienze imprenditoriali per una fase nuova della politica, dell'amministrazione cittadina e dell'intraprendenza dei riminesi, per una volta lasciate libere di imboccare strade diverse per realizzarsi. Da quell'ormai prossimo capolinea dovremo ripartire! 
Il guardiano del faro