mercoledì 13 maggio 2020

Inizio con Gramsci

Lo so non meritiamo la standing ovation. Siamo stati sconfitti mica come Melucci che vince sempre. È uno stralcio che credo appartenga a pochi. Lo porto nella memoria. Tratta della disciplina e fa più o meno così (non è la Cavallina storna che porta colui che non torna). "La disciplina... non annulla la personalità e le libertà: la questione della personalità e libertà si pone non per il fatto della disciplina, ma per l'origine del potere che ordina la disciplina... La disciplina è un elemento necessario di ordine democratico, di libertà... Battere l'accento sulla disciplina, sulla socialità, e tuttavia pretendere sincerità, spontaneità, originalità; ecco ciò che è veramente difficile e arduo". Queste parole di Antonio Gramsci credo consegnino nella loro elementarita' esattamente il senso di chi si riconosce nel comunismo libertario. Lo so di avere usato un termine ripudiato dalla storia. Del resto mangiate quasi tutti, chi mangia un po' di meno ha il reddito di cittadinanza. Quindi missione compiuta! Tuttavia sono stufo che il mio essere venga dipinto con frou frou o ombrellini colorati indisciplinati per colpa di personaggi che si spacciano essere di sinistra. Essere di sinistra significa esattamente fare della propria cultura, anche rivoluzionaria o rivoltosa, disciplina formale e sostanziale per fondare un mondo nuovo, per provare, tentare un progresso rifuggendo a stereotipi e mi si permetta unguenti e stereotipi (ripetuta juvant) . Ecco vorrei che non mi confondiate con gli attuali ciarlatani che sono tutto tranne quello che ho imposto alla mia persona nel rapporto con la società in cui vivo. Da 20 anni uso la bicicletta, mi muovo a piedi, vivo monacalmente la mia ascesi e questo, quando posso, è solo per scelta e disciplina individuale. Faccio obiezione di coscienza al nichilismo, alle quote rosa (sic!) e a coloro che propinano e spalmano pride parade. Del resto abbiamo concorso a liberare da ipoteche medievali donne, uomini e anche gay. È verità non solo storia! Non si esageri per cortesia. Non si abusi della pazienza! Credo ancora nonostante tutto in un mondo più bello e migliore. Lo devo questo phamplet a chi confonde me e la mia storia con altro. Con quelli che vincono. A me non è mai interessato vincere. Non ho mai permesso come un Faust qualsiasi mi fosse disinstallata l'anima. Il cuore non c'è l'ho. Il cervello dicono di sì. Sarà annidato proprio lì il virus?! È una operazione ingiusta questa della confusione. Mi fa soffrire. Non lo permetto! Senza sottovalutare questa vicenda, da qualche giorno assisto imprenditori nel tentativo di rinegoziare locazioni, cessioni di azienda, con molto equilibrio perché mi pare che l'impoverimento sia generalizzato e ci si muova alla cieca; tardano ad arrivare i provvedimenti dal Governo e dalle Regioni di aiuto e sostegno che potrebbero aprire margini ulteriori di trattativa fra le parti private... Del resto ci sono più figli di dei minori che legittimi! Registro però una volontà comune di tenere duro e aiutarsi reciprocamente. Speriamo bene ma sono pessimista per la prima volta nella vita. Qua c'è in ballo tutto conti alla mano sia degli uni che degli altri. Il nostro futuro sul tagliere. Senza sapere se ci saranno detassazioni o riduzioni è difficile anche trattare seriamente con l'interlocutore. Sto rivalutando Gnassi e sono dalla sua parte. Non stupitevi! Sto sempre dalla parte di chi pugna giustamente. Se non fosse che si è reso conto tardivamente da chi e cosa si è circondato, della storia recente, infausto figlio prediletto del voto utile e dei metodi dallo stesso ampiamente condivisi, sarebbe anche da stimare. Purtroppo politicamente non è diverso dagli altri. Anzi... La risipiscienza alla volte è foriera del peggio. Rimane solo il metodo Tremonti e la sua finanza fantasiosa. Senza dati certi tutti tergiversano. Prendono tempo. Come sempre manca il più. Il concetto è la disciplina di uno Stato serio, aspetteremo nonno Cagnoni da buoni parcheggiatori abusivi.
P. S. Questa volta ho cambiato il modo di ragionare o si fatica tutti. Sono finiti gli alibi. O ci si fida fra noi o salta il patto. 
Roberto Urbinati