mercoledì 6 maggio 2020

Ci hanno provato

Se togli l'oralita', la ritualità, al diritto penale, al rito del procedimento penale, elimini il diritto di difesa. Se tagli le ali al merlo non saprà più volare e trovare verso e senso alla sua esistenza. Diventerà pollo! È difficile salire sul palcoscenico delle difese, non è il teatro dell'assurdo come credono taluni figuranti, zelanti interpreti, assuefatti dipendenti statali o politici pro tempore, giacché ha consequenze devastanti per intere esistenze in quel cammino verso il calice da cui bere Giustizia; dunque è intuibile come necessiti di fisicità. Costa molto in termini emozionali essere sempre presenti lo sanno gli addetti ai lavori. Non è l'appello della scuola prima dell'interrogazione. Ben di più! Tanto, troppo di più. L'attesa è interminabile quasi come prima di un assalto alla baionetta. Ognuno ha i suoi riti, tic, timori e paure ben nascosti o mal celati poco importa. Fondamentale è essere proprio lì. Presenti!! Sì, occorre tributare un po' anche alla follia se si sceglie la professione della difesa che non ammette vigliaccheria. Credo tutti siano concordi nel ritenere che sta lì, proprio lì, il discrimen fra esercitare la difesa o essere burattini. Sul quel terreno, davanti a quelle trincee, che non rinuncerei mai a calcare, nei furiosi attacchi alla pretesa punitiva dello Stato, sta il contraddittorio, si staglia quel dualismo di versioni che conducono al patito risultato. Uno scontro di e fra titani che per anni si addestrano a quella sfida. Non solo con tanto studio, ma preparandosi in altri mille aspetti alla competizione. Noi e solo noi siamo il baluardo delle libertà e sebbene quel peso lo si nasconda bene fra le pieghe della toga siamo consci del significato, delle responsabilità, della indispensabilita'. Siamo parte necessaria non mera circostanza o incidentantalita' a cui si può riservare spazio minimo o a chiamata. La presenza è indispensabile e non sufficiente. La difesa penale è un'attività di contatto e come tale fisica, e, perché no, me lo si lasci dire, anche brutale. Non si può davvero credere che si possa professare questa "fede" con un collegamento da remoto seduti comodamente sul divano o la tazza di un ces... . Ministro non so quanta responsabilità le si possono ascrivere o se le condivide con l'emergenza c.d. Covid. Debbo dire non mi interessa nemmeno cercare colpevoli... Sono protetto dal peso dei tomi che anche lei dovrebbe avere studiato. Dunque dal diritto positivo ivi codificato... Non sono interessato a streaming o piattaforme, modalità di partecipazione da remoto e selezione di presunta classe dirigente via web o webbarie come le chiamo scherzosamente. Dopo prescrizione, liti con illustri competitor, simpatizzanti giustizialisti, credo che ci voglia senso di responsabilita'. Ne abbiamo avuti di ministri... Ecco, se avessi la possibilità di darle un consiglio non le suggererei di dimettersi dopo le sue reiterate performance. La inviterei semplicemente a ripassare qualche tomo che da un pezzo mi pare non apra. Li rispolveri dia retta le farà bene. 
Roberto Urbinati