mercoledì 20 maggio 2020

Comunque Vada

Non posso dire se mi sia avvicinato io alla politica o piuttosto il contrario. Sono passati troppi anni per azzardare una risposta. Tant'è! Debbo confessare quanto sia difficile, se non accedendo ad un'analisi superficiale, concludere quanto meri simboli e colori possano riassumere un pensiero. Ho sempre dato maggior risalto al fattore umano, XX o XY per chi si intende di genetica, piuttosto che ad una mera appartenenza talvolta di facciata o di convenienza. Solo pochi hanno fatto delle loro scelte coerenza di vita. E ne furono indotti o costretti dagli eventi! Quello era il secolo breve, quello dei pensieri forti e delle ideologie ferree. Di una cosa però sono certo. Posso iscrivermi orgogliosamente, rivendicandone pure meritati galloni, nella truppa del Colonnello Aureliano Buendia, comandante di 32 "rivoluzioni" tutte e 32 perse, diventato uno scioglilingua alla stregua dei 33 trentini oltre che un best seller. E sebbene abbia già compreso che "il segreto di una buona vecchiaia non è altro che un patto onesto con la solitudine" la mattina in cui lessi per la prima volta il blog di Massimo mi sentii meno solo. Scattò recondita da prima la necessità di leggere quel taglio di visuale, alle volte tanto diverso, giammai banale, inversamente proporzionale ad ogni resa, che dall'uscio del portale di Viserba faceva entrare luce nella stanza, donde la voglia rinnovata dello spirito invero mai sopito. Dare una piccola mano è stata una conseguenza... Accadono e basta certe avventure. Per quanto possano dividerci tante cose, non cito l'età, basta quello che ci unisce. Il bisogno di libertà e di cambiamento in primis. Del resto solo l'alternanza può servire l'efficienza di cui abbiamo bisogno come acqua e potrà disincrostare quelle abulimie, signorie... su cose e beni pubblici, a cui è possibile assistere attualmente muti e inermi. E quel trattare poi le istituzioni come salotti privati compie l'ultimo saccheggio e fa trasalire feroci nausee e viscerale disgusto. Ecco di fronte a tutto questo credo che vi sia la impellente necessità che, uomini e donne di buona volontà, decidano di afferrare il coraggio a due mani e tentare l'agone politico. I tempi sono maturi! Male che vada un dì non si potrà dire essere arrivati "al termine della speranza, più in là della gloria e della nostalgia della gloria", ma si sarà compiuto, piuttosto che stare rinchiusi in casa, nelle proprie piccole cose indaffarati da afoni spettatori, un esercizio di fede Politica, dando un senso effettivo alla partecipazione individuale. 
P. S. Comunque vada sarà un successo. 
R.Urbinati