lunedì 25 maggio 2020

Il Resto della Pravda

Possiamo dire senza temere di essere smentiti, che ormai la c.d. stampa locale (Il Resto del Carlino/La Pravda in testa), siano a tutti gli effetti organi di disinformazione di massa al servizio del regime di Niassi XIV lo Splendente, giunto ormai al tramonto. Una sorta di Minculpop (Ministero della cultura popolare di mussoliniana memoria) “de noi artri”, attraverso il quale si dicono le cose gradite al Principe/Alcalde/Podestà di Rimini e si sottacciono le altre, sotto l’occhio vigile e severo della “trimurti” Funelli-Fabbri-Cagnoni, che menano le danze dell’informazione fornendo le “giuste veline” agli ingenui e servizievoli giornalai. Mi viene in mente una barzelletta in voga ai tempi dei “culi gialli” democristiani per sbeffeggiare i “kompagni trinariciuti”. Ad un certo punto il Kommissario della Federazione locale arriva trafelato all’argine del Marecchia e vede una lunga fila di militanti della locale sez. Cenci e Marconi col fazzoletto rosso al collo, con le braghe abbassate e la falce stretta nel pugno, pronti all’efferato gesto. Allora il kompagno Kommissario urla: “Fermi kompagni! Errore di stampa! Sull’Unità c’era scritto di scaglionarsi lungo il fiume, non di scoglionarsi …”. Per dire la forza della Fede e la potenza dell’informazione e della disinformazione sulle menti ed il comportamento delle genti. Allora vediamo sotto questa luce il fatto che i Revisori contabili non abbiano certificato il Bilancio del Comune di Rimini predisposto dal Kompagno di corse a piedi nudi sulla spiaggia senza ombrelloni, dott. commercialista Brasini. Nemmeno un rigo è apparso sui giornali. Nemmeno una parola sui mezzi di informazione radio - televisiva di regime e no. Come sono lontani i tempi in cui il compianto Cardellini faceva le pulci a Palazzo Garampi facendo tremare più di una sedia. Adesso invece “’sta bon… ‘sta zet… nu dì gnint e dai da magnè ‘ma la semmia e dai da be e spritz” (che poi la semmia saremmo noi). All’atto pratico poco importa, giacché la patata bollente passa nelle mani di chi voterà il suddetto Bilancio. Chissà se basteranno gli urli e qualche bonaria bestemmia prontamente assolta dalla Curia, per mettere al riparo i Consiglieri da eventuali responsabilità che potrebbero essere rilevate dalla Corte dei Conti… si vedrà. Questo sarà il tema di una prossima omissione di informazione de “La Pravda”. 
 Don Camillo