mercoledì 16 gennaio 2013

W La Desistenza

Bersani, il suo destino lo sta scrivendo da solo. Ha sbagliato quando pensava che Monti non sarebbe salito in politica, poi ha pensato che Azzurra fosse diventato di sinistra ed oggi si rimeraviglia quando il figlioccio di Forlani tenta di giocare una autonoma partita che forse negherà la maggioranza democrat + orecchino al Senato. Cominciano ad essere troppe le regioni in ballo, alcune vengono già concesse all'avversario che giorno dopo giorno, riconquista posizioni. La Boccassini non è più la protagonista della commedia, il processo alla sbadata minorenne interessa poco perfino a Repubblica. In Lombardia i sondaggi mettono Maroni 4 punti avanti  rispetto ad Ambrosoli, il candidato che dovrebbe fare dimenticare Penati. In Sicilia, il Lombardo di sinistra è ritornato all'ovile, testimonianza più precisa dei sondaggi circa l'umore della gente. La gioiosa macchina da guerra delle primarie, servita per nascondere Renzi e fare secco Biagini, si sta squagliando di fronte al dramma italiano di tutti i giorni. Ingroia ha voluto perseguire il cammino di Tonino, altri tempi, altri sentimenti per i giudici, allora i veri padroni del Paese. Sono criticati perfino da Travaglio che non ha più le esclusive. Bersani è il più debole strutturalmente dei candidati presenti, un uomo d'apparato beneficiato da una finta rottamazione che lo ha salvato con meccanismi da tombola dell'Unità. Ha vissuto per una vita dietro ai grandi del comunismo italiano ed emiliano romagnolo, la grande fucina di amministratori miglioristi, si è trovato in prima fila perchè la storia e la decenza avevano distrutto le altre davanti. Ai bambini brutti rimane come complimento affermare che hanno gli occhi belli, di lui si dice al massimo che è una brava persona, però le segretarie...Per disperazione siamo già arrivati agli appelli per il voto utile, ci porteranno in un vicolo cieco, dove l'unica possibilità sarà la riedizione del peggiore governo dopo l'ultimo. Presidente della Repubblica sarà Draghi, nominato dalla Merkel che non si fida di Pigi. Solo a calcio possiamo battere i tedeschi, con una nazionale di...iuventini. Abete riconfermato, il mondo del pallone ha anticipato gli exit poll.