sabato 12 gennaio 2013

Eppure Cresce

Vengono pubblicati almeno ogni settimana i sondaggi sul probabile esito delle votazioni. La novità è che i vari istituti di ricerca presentano risultati abbastanza omogenei. Non era mai successo, noi ci fidiamo di quelli del Cavaliere. Ha avvisato che alla fine vincerà lui. Le spara grosse, ma in campagna elettorale gli spin doctor usano l'imbonitore al meglio, si sta trasformando in un vecchio grillo spelacchiato, ma sta raggiungendo raggiunge l'obiettivo di riportare all'ovile gran parte del gregge dei 16 milioni di...cittadini, meno Lombardi. A Servizio Ingroia il suo show ha avuto spread da Sanremo. Non a caso i camerieri di Sky lo vogliono come antagonista di un Pigi già in pantofole. Mario Monti rispondendo a un giornalista ha suggerito di non chiamare più lo schieramento guidato da Bersani “centro-sinistra” ma più semplicemente “sinistra”. Non ne indovina una che non si chiami tassa. Definire di sinistra un miscuglio di potentati locali demo e comunisti, con grande affluenza nel sud, è una perla di bocconiano nonsense. Non ci sono solo i camerieri televisivi ad essere preoccupati per il calo evidente di consensi del pidi, è finita la stagione delle primarie più gonfiate della storia, i renziani gay sono andati con Monti, gli etero li avevano preceduti, di lesbiche (dichiarate) sembra ce ne sia solo una storicamente accasata. La Chiesa ormai ha benedetto il grembiule non può ritornare indietro, sul versante meglio non dica altro. In alcune aree nordiste la qualità delle liste montiane è largamente superiore al dosato miscuglio democrat, tutti diventano eroi della protesta, perfino i casiniani od i due finiani rimasti, sembra che questo Pigs Paese sia stato governato sempre da Beppe con i Rivoluzionari Sociali. Se non avessimo goduto di sedici anni di berlusconismo, Monti sarebbe il leader naturale di una destra moderata, liberista, naturalmente popolata da onesti massoni. Fino a poche settimane fa al caminetto quirinalizio, ABCMonti, si incontravano felici e sorridenti bevendo un calice di spread ed inventando tasse. Sembrano passati secoli ma imu, iva, tares e le pensioni dimezzate, sono state il prodotto di questo disgustoso inciucio. La distanza tra i titoli tedeschi della padrona Merkel e quelli comperati dalle nostre banche con i soldi della Bce, non è mai stata così risicata. Altro segnale per i normali cittadini non iscritti al pidi che la cacciata del Cavaliere, senza voto parlamentare, pena il fallimento, era una balla spaventosa. Falliamo lo stesso, rimane una balla.


P.S.
Bersani siederà nell'internazionale socialista europea?