lunedì 21 gennaio 2013

Nudo e Scarso

Il Presidente della Confcommercio D'Angelo definisce il ristretto gruppo di lavoro del Piano Strategico come poeti sognatori e dice basta a qualsiasi rapporto con Ermeti che rappresenta solo gli interessi (?) degli albergatori. In futuro per quanto lo riguarda, tutto deve far riferimento ai Master Plan che il Sindaco presenterà di volta in volta. Se questa è la cronaca, la prima domanda che sorge spontanea è chiedersi la ragione per cui nessuno avverte l'esigenza di far riferimento al Piano Strutturale, rimasto con Biagini nel limbo dei dimenticati tra adozione ed approvazione. Una disputa tipicamente riminese nella quale si perde il filo della ragione urbanistica, diventa difficile stabilire i molti torti e le poche ragioni. Siamo ancora una volta un caso tipico, quello che succede da noi non ha riscontri nei normali comuni vicini e lontani, la Capitale Morale d'Italia. Intanto la Delibera delle Puttane può essere appesa con le foto e slide nel Piano Strategico, a meno non pensino ad una Variante per essere concorrenti con i prezzi di mercato. Le colpe nascono da un P.R.G. pensato come sistema di edificazione e non di funzioni organiche, peggiorato da una gestione che si è mossa tra decine di varianti e monetizzazioni. Ha generato l'idea di un Piano Strategico lasciato in mano a nessuno, che ha finito per parlare di grandi principi e attenzioni specifiche su cazzatine varie, tanto che ha negato il ruolo di strumento d'indirizzo al Piano Strutturale, finito per diventare minimale ed avulso dai temi organizzativi strategici. Il peggio è quasi terminato con l'arrivo di un Sindaco come Gnassi, convinto che l'urbanistica è l'organizzazione delle feste abbiano modalità identiche, con slide e foto al posto dei coriandoli. Riprendendo fiato, il tema va spostato sulla riflessione che ci saranno pure delle ragioni per cui il mondo, anche quello dell'urbanistica creativa si sia dotato di certe regole di sviluppo. I Master Plan come tutti i Progetti Gnassiani, dalle fogne, ai parchi, scuole, parcheggi,  senza scomodare gli ecomostri commerciali Murri e Novarese, non si realizzeranno mai. Sono privi di qualsiasi fair play finanziario, il campionato politico ci ha già retrocesso, nessuno scommette sull'appetibilità del Sistema Rimini. Non è giusto indicare un solo colpevole, ma consacrare come classe dirigente dei nullapensanti è stato un pericoloso stratagemma. Pensare ad un Pidi che ha top players che rispondono ai cognomi delle Petitti, Gnassi, Arlotti, Marchioni, Piva  ed ....in panchina un rivoluzionario come Biagini, con l'eterno allenatore Melucci, significa non essere nemmeno iscritti ai prossimi campionati turistici. Qualcuno si è accorto che forse aprirà la manifestazione fieristica una volta più importante?