UNA PROPOSTA ALLA LUCE DEL SOLE
Proliferazione di Comitati ed inazione amministrativa: la prova che bisogna
cambiare! L'inazione della compagine che amministra da un anno e mezzo la
città produce effetti collaterali che sono sotto gli occhi di tutti. I Comitati
che nascono come funghi rendono bene l'idea di questa incapacità
nell'affrontare e risolvere problemi vecchi e nuovi. Ne cito solo alcuni ma
l'elenco sarebbe lunghissimo: Comitato "Ex Macello" contro i nuovi palazzoni stile "socialismo reale".
Per il neonato comitato l'Amministrazione usa come pretesto una giusta necessità,
l'edilizia popolare, per sbattere nel cuore della città un nuovo ecomostro.
-Comitato “Vergiano-Spadarolo sicure” che chiede un intervento per la messa in
sicurezza di Via Pietrarubbia, una strada a rischio che rappresenta un grande
pericolo per i residenti. Comitato "Marina Centro" che chiama a raccolta gli esercenti per progettare
il rilancio dell'area. Il Comitato ha avviato una serie di incontri ma dal
Comune solo tanti buoni propositi e molta aria fritta. Comitato “Per una città sostenibile” a difesa dei diritti delle persone che
si muovono in sedia a rotelle. Chiede interventi nei pressi della rotatoria tra
la S.S.16, Via della Grotta Rossa e Via della Fiera. In particolare chiede un
percorso che consenta l’attraversamento della S.S.16 anche ai disabili. Comitato dei "cittadini di San Martino in Venti" nato per avere un confronto
con le istituzioni che invece ignorano chi abita il territorio, in particolare
sulla realizzazione del nuovo impianto dove si effettua il trattamento e il
recupero dei rifiuti organici (biodigestore).
-Comitato "Teleriscaldamento". Possibile che ancora non si sia data risposta
alle istanze dei teleriscaldati in particolare alla riduzione della tariffa. Il
tavolo di trattativa con Sgr è solo uno specchietto per le allodole? Comitato "contro la Mini Aspi" che comporta per i lavoratori stagionali, la
maggior parte giovani, diversi elementi peggiorativi: requisiti più alti per l’ ccesso al contributo, abbassamento di circa il 30% dell’assegno e rischio
concreto di percepire la Mini Aspi ad anni alterni.
Come si può ben vedere andiamo dai problemi di viabilità, mobilità e
riqualificazione, ai problemi ambientali e sociali. Di fronte alla necessità dei
cittadini, che richiedono a gran voce un confronto vero con le istituzioni, il
PD puo' andare avanti a colpi di feste ed aria fritta?
A nostro parere il tempo della ricreazione è finito. La soluzione, per il bene
di Rimini, è voltare pagina al piu' presto e anticipare il ritorno alle urne.
Riazzerrare per ripartire da tre elementi imprescindibili: maggior sensibilità,
maggior spirito di servizio, maggior concretezza.
Gli amministratori devono essere al servizio dei cittadini. Questi di oggi
invece i cittadini li evitano accuratamente! In un anno e mezzo il Sindaco
Gnassi quante volte è andato a confrontarsi nei quartieri? L'unico in giunta
che sa di cosa stiamo parlando è senza dubbio Biagini. Lui sa bene cosa vuol
dire esercitare il confronto democratico partendo dal basso, visto che è stato
Presidente di Quartiere. Costa fatica ma è proprio questa la differenza che
passa tra un vero Sindaco e un direttore artistico.
Per questo motivo invito Biagini a riflettere seriamente sulla seguente
proposta: si dimetta dalla giunta Gnassi, sempre piu' affetta da sindrome di
Beautiful. Se lo fa subito è ancora in tempo per fare un 2013 in giro per i
quartieri pancia a terra dentro i problemi del territorio.
E poi se deciderà di candidarsi come Sindaco indipendente alle elezioni
anticipate del 2014, personalmente lo sosterro' senza problemi.
Rimini ha bisogno di un nuovo corso: al Sindaco di oggi, stile Dj, occorre
contrapporre un nuovo progetto che abbia come terminale un Sindaco vero, stile
De Magistris per intenderci. Resta solo da chiarire se Biagini se la sente. Lo
so che ci vuole coraggio per andare contro il sistema "partito" ma è proprio
questo il tipo di sfide che possono scatenare nuove passioni nella città.
Rimini ne ha un forte bisogno.
fabio pazzaglia
gruppo consiliare
SEL e FareComune