sabato 19 gennaio 2013

Andate a...Parma

A Parma sanno cos’è la casta, per questo hanno voluto Grillo. L’ex sindaco di Parma, Pietro Vignali è agli arresti domiciliari. L’accusa è di peculato e corruzione. Secondo la Procura della città emiliana, Vignali e altri tre amministratori si sarebbero appropriati di fondi del Comune per assumere parenti e amici. Il phon delle Procure è in piena azione, arrivano folate di prosciutto e latte, sembra davvero che i birichini siano da una parte sola. Per le intercettazioni scomode ci sono le opportune fogheracce. Ingroia diventato famoso per avere alimentato il fuoco purificatore non se la prende più di tanto, male che vada diventa un onorevole rivoluzionario ex magistrato. Repubblica ha ripreso fiato, sembra di ritornare indietro nel tempo, siamo convinti che ci sia un timer che detta i tempi di queste indagini, come vanno a finire poi non interessa. Non auguro a nessuno di finire nel tritacarne come innocente, conviene avere commesso qualche delitto, almeno paghi il dovuto. Pizzarotti al pari di Camporesi avrà un compito arduo, non tanto per ricostruire la fiducia dei cittadini e rimpinguare le casse comunali, quanto non incappare in qualche rete gettata artatamente. L'ultima definizione di Monti coniata da Beppe è meravigliosa. Parma è stata un laboratorio, c'erano le condizioni sociali e culturali per arrivare ad una rivoluzione politica, il terreno era stato preparato, le lenzuola denuncianti sprechi e corruzione erano appese da anni. Tutta diversa la nostra Città, l'inciucio organizzato e perseguito scientificamente ha impedito il crescere della rivolta, l'affermazione del MoVimento nelle ultime elezioni è stata sorprendente proprio perchè non preparata. Gnassi ha le stigmate del Sindaco da cacciare, non per colpe specifiche, ha fatto qualche festa, birre che volavano assieme alle saraghine, difficile inserirle tra i reati politici. E' cacciabile per il suo nientismo, il comune sentire esprime una opinione ancora non formata, tra le sue storiche fortune la crisi impedisce il soffermarsi sulle enormi carenze gestionali e personali. E' solo, volutamente isolato, al suo tavolo siedono quattro personaggini della stessa caratura, il partito non esiste, una conventicola di aspiranti a posti anche infimi pur di non lavorare nel senso operaistico del termine. Abbiamo tutte le condizioni per essere la seconda provincia del Regno Errani a cadere. Torniamo sul solito stantio discorso, pensare che un MoVimento possa fare opposizione da solo è follia, dovrebbe esserci una formazione politica chiamata ancora pidielle che depurata dai candidati a perdere finora assunti, staccata dalla politica di sostegno ai Piloni di Cagnoni, iniziasse un percorso almeno decente. Gli altri partiti sono un contorno inutile e fastidioso, la sinistra possiede una unica persona votabile, per questo non la vogliono, si chiama Pazzaglia. Ingenuo, monotematico, solitario ma...onesto. Tutte prerogative perchè sia ripudiato anche nel suo piccolo parterre di poltronisti di ricambio. In quel gioco di sprechi che è stata la vita parmigiana quante somiglianze ci sono con Rimini? La differenza sostanziale l'ha fatta la Procura. Il diessino Bernazzoli, uomo legato ai veri poteri ha perso sonoramente nel classico ballottaggio, siamo convinti che nelle prossime elezioni, molto più vicine di quanto i quattro giornali uguali non dicano, la differenza la facciano per una volta i cittadini. Chi è contento della situazione voti il SimilGnassi, il resto in MoVimento. Facile. 

P.S.
Non raccontate che i Poteri Riminesi, al di fuori della debole Curia, hanno paura di Grillo.