mercoledì 9 gennaio 2013

Il Grande Bluff

Quando gli osservatori politici dei salotti più o meno buoni o dei bar più o meno alla moda dicono che la città è ferma, bene che vada vengono accusati di essere disfattisti. Il sindaco li zittisce snocciolando il numero di serate organizzate, notti colorate, dischi suonati e di disegni appesi alle colonne dell’ex teatro Galli. I cortigiani di contorno applaudono, qualche categoria fa la riverenza e un paio di prelati benedicono la fiera del nulla. Il grande bluff di palazzo Garampi, però, viene smascherato dai fatti: nel 2012 il Consiglio comunale si è riunito solo 29 volte ed ha prodotto solo 86 delibere. Il numero più basso di sempre (assieme al livello dei consiglieri). Basti pensare all’era Ravaioli con 46 sedute del 2009 e 196 delibere del 2003. Il divario cresce se si guarda agli ultimi anni dell'amministrazione Chicchi: 50 sedute nel 1997 e 275 delibere nel 1998. Per chi non lo sapesse, le delibere sono quegli atti con i quali una Amministrazione fa le cose: se si approvano delibere vuol dire che si fanno le cose, se non si approvano delibere vuol dire che in città non si sta facendo nulla di concreto, o peggio, che ci si sta concentrando sulle patacate. Forse qualche riminese però si sta svegliando dal torpore civico creato dal nostro art director: il sindaco perde consensi nella rinomata classifica del Sole 24 Ore. Ma allora, perché paghiamo un sindaco e una Giunta che non producono e vendono fumo? Non sarebbe meglio tornare a votare? Se aspettiamo che diventi grande, come si auspica il giornalista del Carlino, invecchieremo sperando.