venerdì 25 gennaio 2013

Grillo e Gli Altri

Siamo sempre più convinti che l'impostazione politica di Grillo sia unica nel panorama italiano, La sua crociata moralizzatrice parte da una rivoluzione culturale per concedere ai politici solo un giusto ristoro. In termini economici possiamo giudicarlo un risparmio minimo ma moralmente decisivo. Se un parlamentare prendesse 5 mila euro, sarebbero sempre tantissimi per lo scarso lavoro che compie con questo indegno porcellum istituzionale. Sono troppi come numero ed inutili come le province di Vitali. Con questa cedola mensile sarebbe meno propenso a seguire gli ordini del partito dei montepaschi o concedere agevolazioni scandalose. In periferia una assessore all'ambiente può anche andare al posto del Sindaco allergico agli incontri e beccarsi una salva di insulti ambientali, alla fine la tesoreria della Carim le passa una cifretta attorno ai 4 mila euro, tre volte una insegnante con trenta anni di anzianità. La vecchia propaganda raccontava che se non li paghi rubano, la nuova ha cambiato opinione, danno da mangiare a cani e gatti in Liguria, a Roma acquistano suv quando nevica, in Emilia tutti onesti. Grillo ha lanciato una politica normale per persone normali, anche troppo, possono diventare delle favie. I concorsi indetti per le primarie sono stati un aspetto avvilente della politica italiana con candidati che hanno speso fortune in messaggi ed inviti in una campagna personale fastidiosa. O sono diventati tutti scemi, in virtù di una facile mutazione, oppure sanno che ci saranno dei ritorni. I più fortunati non sono i parlamentari, un consigliere od assessore regionale vale molto di più sul mercato politico. Gli altri obiettivi di Beppe sono altrettanto condivisibili, lo stato di salute etica della stampa è crollato, il governo del massimo inciucio ha introdotto nelle coscienze giornalistiche un germe letale: gli altri, i diversi, i non conniventi, sono i nemici, Grillo peggio di un brigatista non pentito. I sussidi alla stampa devono cessare, come il canone della Rai che fa commentare la Juve da una manica di romani e laziali assortiti. Il contributo ai partiti va cancellato, non è solo una questione economica ma un principio di serietà per i milioni di impoveriti grazie a Monti. Sulle banche e fondazioni siamo stati sempre molto duri, le conosciamo quasi come i Gnassi e Biagini, è saltata quella "derivata" dai comunisti, uno scandalo che in altri paesi meno avvezzi a considerare la Borsa domestica come un gioco per i soliti cretini, ci sarebbero già dei pullman senesi pieni di gente incatenata come i Corona. Pigi non ha ancora emesso un sibilo, bisogna ammettere che quello che gira attorno a lui porta sfiga siano segretarie particolari o responsabili della segretaria politica, usando il metro della mitica giustizia di Palazzi, fai fatica a dire che poteva non sapere. Noi che invece conosciamo quasi tutto, in attesa del comizio di Grillo con disinfestazione di Palazzo Garampi, siamo più che sicuri che i duecentoquindici soci di SalvaRimini, aumentati per gli interessi maturati, voteranno nel giusto. Anche Bernabè lo pensa ma non lo può fare.