mercoledì 30 gennaio 2013

Bella Napoli

George volerà da Obama per prendere i necessari ordini a chi affidare il prossimo governo. Il tifo del Presidente che conta è sfacciatamente per Monti, del Cavaliere non sopporta le vecchie barzellette da sala ovale, di Bersani non si fida, sa che è un azionista di precaria maggioranza. Verrà anche presentato un elenco di passabili per la successione al Quirinale, la presenza del Dottor Sottile Amato conforta sulla scelta, è persona che non tradisce. I dettagli del viaggio non sono ancora definiti, ma le date saranno dal 13 al 16 febbraio. A quanto si apprende a Washington, è stato il presidente americano a chiedere al collega di vedersi un'ultima volta, prima della fine del suo mandato al Quirinale. Napolitano ha una lunga consuetudine con gli Stati Uniti, meno con l'Ungheria invasa, essendo stato il primo leader del Partito comunista a visitarli ufficialmente. Con Obama, poi, si è creato subito il solito ubbidiente rapporto speciale, consolidato nel corso degli anni durante i vari incontri avvenuti tra i due. Durante l'intervento in Libia, e nel periodo in cui la crisi economica ha aggredito in maniera particolare l'Italia, facendola apparire come l'anello debole che minacciava di incrinare l'euro, il presidente è diventato l'interlocutore della Casa Bianca, lavorando intensamente per favorire il ritorno alla stabilità (?). Del Mali ad Obama non frega niente ci ha lasciato entrare in guerra senza dichiararlo. Il morsicante Bersani si è accorto che Monti non è diverso da B, le botte più dure sui derivati di partito vengono dal Bocconiano, molto esperto del settore, le ha passate quasi tutte, poi è andato in Goldman per imparare come fallire alla grande. Il Politbureau grida che bisogna reagire agli attacchi in verità molto pacati di tutte le forze politiche e giornali d'accompagno. Solo Grillo come azionista del secondo partito in Italia e possessore di due azioni Mps si agita contro le imprese dei Mussari&C. La Santa Procura da Siena sembra che il cellulare lo faccia partire dopo le elezioni. L'amica Sky ha registrato un calo sopportabile dei voti dopo qualche giorno dallo scandalo, la sondaggista di B, quella che non sbaglia mai, ha portato un pidielle festeggiante il Duce, molto vicino agli scolari di Rep. Questa vicenda che finalmente dopo mesi di silenzio investigativo sta prendendo la giusta piega, apre una ferita con Monti che sembra profittarne troppo. Con il Partito 3PM è invece guerra aperta, sono riusciti ad animare anche un personaggio che tolto dallo scenario palermitano, dimostra una debolezza d'immagine preoccupante come la minaccia di tornare a fare il procuratore se non viene eletto. Dalla collina quirinalizia arriveranno voti. L'ultimo sondaggio rileva che oltre il 40% dei piddini ritiene il partito coinvolto, negli altri schieramenti siamo alla totalità degli intervistati. Gnassi e la Petitti non fanno dichiarazioni sull'argomento sono impegnati nella revisione delle fogne. Alcuni segretari regionali hanno lamentato i toni difensivi di Bersani e Letta, sono arrivate le minacce di morsi a chi osa accostare i derivati al partito. Ma da Londra sono arrivati i primi segnali di fumo, di solito c'è anche l'arrosto. 

P.S.
Non abbiamo capito perchè Tiziano Arlotti abbia rotto il ramadam sulle fogne. Se stava zitto non era meglio, pensa se vanno a vedere le vasche di prima pioggia.