giovedì 17 gennaio 2013

Monte di Pietà

Non mi chieda nulla: già mi vergogno di essere qui, dice, sfilando via, una signora. No, non è un buon momento per parlare, dice un’altra, che, mani in tasca, sale subito in macchina. Dietro di loro, l’ufficio del Monte dei Pegni di....Sembra una filiale di banca come tante, ma il nome sull’insegna evoca ricordi lontani nel tempo, di lotta contro la povertà. È normale che chi passa di lì senta imbarazzo. Molti si schermiscono, altri dicono di essere lì per conto di altri. Impegnare gioielli e oggetti di valore in cambio di denaro immediato è segno, in molti casi, di necessità. No, non sono qui per me. E comunque, non per impegnare oggetti. Si vergognano e reagiscono. Sono affari miei. Non tutti: alcuni, sono arrabbiati, e parlano, anche a lungo. Perché l’ho fatto? Per pagarmi le tasse. Con questa Equitalia non se ne può più, non si sa cosa fare. Per me, è la prima volta che vengo qui, sbotta una ragazza, accompagnata dalla madre. Poi fugge via. Quello che colpisce è il passo affrettato di chi se ne va. Sudamericani, coppie di anziani, signori con cappotti eleganti. Io sono qui per aiutare una signora anziana, spiega una assistente sociale volontaria. La pensione a quella signora non le basta, i soldi per pagare le bollette non li ha, e questo è l’unico modo che conosce. C’è chi non lo conosce, dice, e chiede soldi ad altre persone, o va in altri posti come i Compro Oro. E guarda caso, dall’altro lato della strada, ce ne è uno. Con una scritta indicativa: disimpegno polizze. La polizza è una parola chiave nel mondo del Monte di Pietà. A chi fa un pegno, l’istituto corrisponde un prestito, e insieme un modulo per riscattare in futuro l’oggetto impegnato, la polizza, appunto. È al portatore, e non può essere trasferita se supera i mille euro di valore. E questo lo sa X, macellaio, che ha accompagnato il suocero, per un trasferimento della polizza a mia moglie. Hanno impegnato dei gioielli, cose di valore, dice vago, perché, sa, la crisi... Gli affari non vanno molto bene in macelleria, la gente compra meno, spende meno, ma i soldi servono sempre. Ed è lontano il tempo in cui fare i pegni non era un problema. Mio padre vendeva pellicce, e allora le impegnavamo per tenerle nei magazzini dei Monti di Pietà. Perché si può fare anche così: usare il Monte come una cassetta di sicurezza. Con i soldi, poi, ne compravamo di nuove che commerciavamo. Monti è andato da Befera per cambiare il redditometro, i montepietisti hanno applaudito.