lunedì 28 gennaio 2013

Grandi Amori

Celebre frase riecheggiata spesso dal quel grande dirigente calcistico chiamato Galliani per sostenere nella campagna elettorale il suo Presidente riportando al Milan Kakà e..perfino Balotelli. Il Presidente emerito della prima squadra al mondo per titoli non prescritti, ha qualche scandaloso vuoto di Memoria, prestazioni forse non all'altezza di Siffredi, rimane però ancora in grado di pareggiare una partita data per persa. Eugenio Scalfari non ha mai indovinato uno dei suoi Grandi Amori, citiamo solo quelli conosciuti: De Mita, Veltroni, Franceschini Dario non il brigatista e l'ultimo, per ragioni anagrafiche, il grande inimitabile Tinto Bersani come stampella di MontiBanca. Anche questa campagna per il glorioso giornale che abbiamo letto per quarantanni, tutti i giorni, in alternativa all'Unità che diffondevamo per obbligo politico, fino a quando non hanno sponsorizzato anche la nascita del Pidi, si rivela fallimentare nella sua sfiga derivata. Non siamo sadici al punto di gioire (godiamo) per i fatti accaduti, sui quali se fossero stati opera della Banca Popolare di Milano avrebbero trasferito dodici procure a sostegno delle indagini. Il più sorpreso ci è sembrato Grillo, la sua Rimini l'ha trovata un pò cambiata, ha sbagliato il sito comiziale, il centro politico si è spostato al Bounty. Quando si è lanciato in una marchetta simpatica per i nostri antenati turistici, dicendo che tutti ci dovrebbero copiare, aveva la mano scaramantica in tasca. Neanche la PatriziaRoyaltiesAlberghi gli ha creduto