venerdì 18 gennaio 2013

In Guerra

Come prescrive il manuale italiano delle guerre non dichiarate, siamo entrati anche in Mali. Dopo Kosovo, Libano, Afghanistan, Irak, Somalia e... San Marino, senza truppe sul terreno, ma fornendo soprattutto mezzi, l'Italia si prepara ad appoggiare l'offensiva militare iniziata dalla Francia la settimana scorsa contro le milizie fondamentaliste islamiche che controllano il Nord del Mali. Dal nostro Paese dovrebbero partire una ventina di istruttori, tenuti a contribuire ad addestrare le forze armate regolari maliane. Senza atti parlamentari, in attesa della Petitti, mentre George assiste alla fogheraccia delle bobine, abbiamo indetto un'altra guerra silenziosa. Quando scapperà il morto allora gronderanno lacrime televisive e celebrazioni. La scusa è sempre quella, noi concederemo solo un supporto logistico. Non vedremo sui balconi le belle bandiere arcobaleno, i pacifisti sembrano spariti, la crisi li ha inghiottiti. Ingroia e Vendola sono le pallide sembianze di un movimento forte e credibile, fanno da comprimari a Bersani, in una rappresentazione elettorale tra le più scadenti. Intanto i sondaggi riflettono il comune sentire, i democrat calano giustamente, in balia di uno dei segretari più balbettanti della recente infausta storia. L'unico leader che ha il coraggio di affrontare la piazza è Grillo, prossimamente rivisiterà Rimini, gli consigliamo di andare a vedere se Palazzo Garampi ancora esiste e resiste. Nella nostra Costituzione, letta da Benigni, è scritto che ripudiamo la guerra anche quella non dichiarata e non si può ascoltare quello che dice il Presidente. Il secondo comma dell'art 11 è stato rispettato. Panetta ex direttore della Cia, non il padrone della Roma, ha incontrato(?) in ordine preciso: Papa, Napolitano, Monti con l'accompagno di due ministri a caso. Sono iniziati i bombardamenti supportati dall'Italia. Dopo qualche mesetto di bombe intelligenti, la regia prevede che il compito sanguinoso passi nelle mani locali, film già visto nelle recenti prodezze irachene-afgane. Per non sbagliare i maliani alqaediani hanno in ostaggio qualche decina di persone di razze varie, pronte per essere trucidate, per il momento nessuno appartiene alla italica squadra. Al Mouwaqiin Bi dam, "quelli che firmano con il sangue", un gruppo nato a dicembre per iniziativa di Belmokhtar. è il protagonista di questa guerra silenziosa mentre siamo intenti ad ammirare le prodezze lessicali del Duo Monti&Bersani nella loro azione congiunta per aggredire il Cavaliere. Uno alla volta se li mangia. Per Rigor Montis hanno perfino scomodato uno dei guru elettorali di Obama, appena ascoltato uno dei suoi sonnoriferi discorsi si è dichiarato impotente. Per una volta ha ragione il Migliore, è stato scelto da George come senatore ad vitam, inizi il lavoro, lasci stare il Paese, ha già dato.