martedì 15 gennaio 2013

Dieci al Giorno

Alcune città, per ragioni particolari, avvertono maggiormente la crisi. Torino per la caduta verticale del mercato dell'auto è quella con il maggiore numero di cassintegrati. Facciamo questo unico esempio per concentrarci sull'analisi della nostra città. Secondo noi il peggio è iniziato, da almeno cinque/sei anni il cammello Rimini ha esaurito le gobbe di riserva. La prima era elusione ed evasione con la facile collocazione extraterritoriale, la seconda rappresentata dalla miriade di piccole, piccolissime aziende ed imprese familiari è crollata non resistendo al lungo assalto della recessione. Non a caso siamo precipitati tra gli insolventi. Gran parte della nostra occupazione si è mossa, per dirla benevolmente, in territorio grigio, nei momenti di massimo splendore si arrivava a triplici attività per tanti cittadini, rigorosamente in nero. Molti ci campavano bene, tantissimi si sono arricchiti, poi è arrivata la corsa al mattone drogato, alimentata dalle varianti pusher che hanno inflazionato il mercato. Tutti i dati sfigati ci vedono ai primi posti, qualche avvistatore di turisti, anche lautamente pagato, dovrebbe avere il buon gusto di tacere, tanto viene pagato lo stesso. Del resto se i bagnini, come dicono i giornali, hanno denunciato per anni introiti inferiori ai diecimila euro, gli altri non si sono comportati meglio. A quanti di noi/voi è venuta la voglia di trasformarsi in delatori vedendo come non compilavano le denunce fiscali amici o conoscenti? Il redditometro pur affrontando un vecchio ed irrisolto scandalo italiano, è stato partorito come strumento di tortura fiscale per fare cantare i presunti evasori statistici. Potremmo citare centinaia di giochini normali nel nostro territorio: dai famosi guardiani tutto fare, quasi sempre pensionati, al trucchetto di tenere in regola il personale 4 ore al giorno, alla fattura quanto capita. La nostra florida economia era fondata anche su questo, i margini sono diventati inesistenti, l'ambiente che ci circonda è respingente, alberghi vecchi, fuori mercato, mancano servizi, strade. parcheggi. Lasciando da parte i discorsi legati alla giustizia sociale, il dramma che viviamo è rappresentato dalla somma di una crisi economica ed una strutturale. L'ulteriore inasprimento dei controlli, colpirà duramente la parte debole in quanto maggioritaria, i grossi sono fuggiti al riparo da tanto tempo. Si metterà fuori gioco un intero sistema costruito precariamente sulla facile elusione che ha sconfinato in totale evasione. Siamo il territorio delle devianze, dalle puttane all'irpef. Sappiamo bene che analisi che vanno oltre la palata, a Rimini sono state apostrofate con storiche alzate di spalle o frasi colorite, la mediocre politica locale si è adeguata al vento dominante. La casa di vetro di Gnassi, la difesa del territorio dei quattro candidati, mentre il quinto scartato, la dovrebbe perseguire per delega. Qualcuno pensa che basta portare a Roma l'elenco della spesa per tornare con il paniere delle risorse? A Rimini si chiudono Dieci attività al giorno.