mercoledì 26 novembre 2014

Addio salsicce

Nelle Torri di Tange sede dell'Emilia Romagna intesa come regione matrigna del nostro territorio, si cominciano a valutare i danni del tornado elettorale. Io sono dell'opinione che la stratosferica "astensione" sia stato il segnale più importante di queste elezioni che non hanno cambiato niente nel panorama politico. Il Pd era padrone prima lo è adesso, con l'aggravio di qualche timore per il futuro. Non esistono più le larghe maggioranze che il Partito di Renzi aveva regalato. La prossima partita si svolgerà nel locale. La possibilità di mandare a casa il potere piddino dipenderà (purtroppo) da cosa intende fare il M5S. Si ostina a isolarsi dal resto del mondo salvo poi scoprire che i voti stanno scemando così come la propensione dei cittadini a farsi rappresentare dai neofiti dei meccanismi della politica. Sempre però disposti ad imbarcarsi sulle ruote della fortuna indette nelle occasioni elettorali. Siamo entrati nella fase preliminare della residualità rappresentativa Non sono tanto le decisioni iniziali che pesano, quanto le fratture dopo ogni tenzone. Il metodo dell'arruolamento rasenta la stupidità, come la famosa parola d'ordine dell'uno che varrebbe come l'altro. Non è così, ci sono 163 casi nel parlamento che gridano ancora vendetta, ce ne sono ormai decine sparsi per il paese. L'ingaggio inventato da Grillo, forse ispirato, poteva essere inizialmente perfino stimolante nella sua novità. Oggi rappresenta una ulteriore presa per i fondelli a 5 stelle. Non so davvero quanto potrà durare lo spettacolo inventato sulle piazze dal grande comico politico. Non lo va a vedere più nessuno, annoiante con le costanti repliche. L'astensione massiccia, vistosa in ER è stata il grande segnale che la corda come dice per una volta sinceramente perfino il Carlino di Vespa, si è spezzata. Avere raggiunto poco più di un terzo degli elettori in una terra famosa per le partecipazioni ad ogni avvenimento fosse anche un Festival di sezione, non passa inosservata. Addio salsicce caro Fraternali. Pittibimbo può raccontare quello che vuole alla Boschi, ma la botta è arrivata fragorosa. Il Cancelliere mi ha fatto notare che a Piacenza, terra più lombarda che emiliana, la Lega Salvini ha raggiunto il 30%. Ci vuole poco anche per il simpatico e Buono Morollino a capire che la prossima volta in quelle nordiste località si arriverà a percentuali da Farage britannici. Lo si capisce dalle reazioni dei funzionari piddini, quel gruppo di persone che proteggono contro ogni attacco, soprattutto informatico l'invenzione che permette loro di vivere, alcuni scandalosamente bene rapportato alla loro intelligenza. Stefano Bonaccini, 47 anni, modenese, renziano della seconda ora, è senza ombra di dubbio una quarta scelta, con Vasco svolgeva i compiti che Magrini compie ancora per Melucci. Personale di servizio politico da venti anni che si è trovato per ragioni giudiziarie in un posto più grande di loro. Oggi devi essere presente nel momento giusto e diventi consigliere regionale senza sapere nemmeno che compiti vai a svolgere. Devo ammettere che ancora la gavetta nel Pd è superiore a quella di tutti gli altri. Sarebbe meglio che i tanti critici guardassero alle innaturali selezioni casalinghe. Il M5S a Rimini chiude con un bilancio in passivo per le dimissioni di Camporesi. Nella straripante scuderia dell'amico Cardone si è aggiunta anche una bella donna che inizia una carriera. Ha fatto un tris stupendo che conduce, così, il Meetup riminese ai vertici delle "osservazioni" di Grillo.  Dado avrà un lavoro della..madonna.