domenica 16 novembre 2014

Il ritorno delle "correnti"

La rottamazione c’è, ma non si vede. La politica italiana avrà anche cambiato Verso, ma l'unica novità, oltre alla solita mole di porcate travestite da riforme, è il ritorno delle correnti. Nella sua veloce mutazione democristiana il Pd ha aggiunto la nascita ufficiale delle correnti. Stanno rappresentando gli umori ed i sapori degli affari della vecchia Dc. La minoritaria, come allora, è quella di sinistra, tanto per spiegare il livello culturale al quale è approdato il più grande partito comunista dell'Occidente. E' vero che i socialisti europei se la passano male. Il loro campione Obama ha preso una raddrizzata alle orecchie da tramortire ogni speranza futura. Pittibimbo li ha iscritti nella sinistra europea per compiere meglio la trasformazione dettata dal guru Verdini e dal Maestro Banana. E' davvero sorprendente come giornali e mezzi informativi che hanno usato un fotografo appollaiato per tre anni su di un albero sardo per riprendere i vizi"occulti" del Cavaliere, oggi abbiano dimenticato le tonnellate di oscenità, molte vere, altre presunte ed inutili, inserendolo perfino tra i Padri della Patria. Serviva un Cavaliere azzoppato, per costringerlo alla resa del governo dell'inciucio. Chi sia stato lo stratega di questo piano antidemocratico non ho bisogno (per una volta) di scriverlo. Per sconfiggere il Banana avevano inventato un pietoso schieramento da Mastella a Cachemir Bertinotti. Non poteva funzionare, infatti. A seguire le cronache di Palazzo sembra di osservare uno spettacolo troppe volte ripetuto, un fastidioso déja vu. Riunioni di maggioranza, scontri tra correnti, eserciti di franchi tiratori, decine di partitini pronti a ricattare. Roba da prima Repubblica o della seconda prima di..Chiesa. Però concedere a Renzi il battesimo della terza sembra troppo anche per l'infinità bontà e comprensione di Francesco, alle prese con una Chiesa davvero senza..verso. Non la rifai, come le vecchie e cadenti costruzioni, la dovresti abbattere e fondarne una nuova. Anche nel campo spirituale non si intravedono speranze eterne. Ci vuole fede, molta, quasi come essere grillino. Come descrivere altrimenti quella lunga lista di invitati che poche sere fa si sono presentati a Palazzo Chigi per sottoscrivere un’intesa sulla legge elettorale? Una decina abbondante di leader o presunti tali, le cui sigle nascono e spariscono ad ogni votazione fiduciosa. Lo strumento abusato da questo governo, potenzialmente fortissimo, in realtà prigioniero del vento delle correnti. Sembra davvero la vecchia Unione di Prodi, con la Margherita però che la fa da padrona. E' giusto così, i comunisti non hanno mai voluto fare i conti con la storia e la giustizia. C’erano, ovviamente i delegati del Partito democratico, Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Centro democratico, Per l’Italia, Scelta Civica, Maie, Socialisti. Ha fatto bene Grillo a non accettare nessuna relazione, meglio sparire da soli che male accompagnati.