giovedì 13 novembre 2014

Il Ponte della Cgil

Credo sia necessario un limite all'indecenza giornalistica di regime. La dependance di Repubblica chiamata Condhotel Huffy Post, titolava che il giorno dello sciopero indetto dalla Camusso è stato scelto accuratamente per creare un Ponte festaiolo agli operai licenziati, cassintegrati, disoccupati, che avendo da sperperare lasciano un giorno della paga che non prendono. Una vergogna. Per fare le fusa al Pittibimbo democristiano arrivano a markette che perfino Andreotti avrebbe rifiutato. Lo ridico: una vergogna. Mi piacerebbe ascoltare non solo le urla di Landini ma anche una sollevazione morale di un partito che si lega ancora ai dettami della sinistra. L'unico tetto etico che era stato messo riguardava il "massimo" per le scandalose pensioni d'oro. Quelle riservate a 160 mila privilegiati, in gran parte magistrati ed alti burocrati dello stato ed enti locali, che fanno spesso le vittime al punto che qualcuno di quelli veramente esposti lo diventa. La manina piddina ha tolto il tetto, i giudici ringraziano. Questa volta non protestano. Ogni anno queste regalie ci costano oltre il miliardo, nell'arco di tre anni la cifra equivale ai quattro miliardi che Juncker vuole da Pittibimbo per dare il placet alla Legge di Stabilità della miseria italiana. Possiamo continuare ad avere due paesi che si contrappongono socialmente? Un pubblico sfacciatamente privilegiato nelle molte, alle volte orribili prerogative ed il mondo privato, partite iva, artigiani, commercianti, industria costretti a fallire nel silenzio più assordante? Non è scandaloso che il Direttore di Aeradria percepisca un'ingiustificabile stipendio a...pista chiusa. I contratti vanno rispettati, ma sono scandalose le scelte e permanenze sulle poltrone dorate sopra valanghe di debiti. Vale anche per Palas e Fiera o no? Oppure abbiamo dei regni, dei feudi ancorati al passato erraniano? Lo scandalo dei vibratori regionali, lo sperpero generalizzato del così fan tutti, spingerà i cittadini a disertare, ancor più, le urne. Già è difficile spiegare le ragioni della permanenza di strutture ormai diventate dei ministeri aggiunti assieme alle province fintamente sparite. Sono gli ultimi colpi assestati ad una credibilità delle istituzioni mai così bassa. Non esiste settore che si salvi. Non può essere Bergoglio che provvede a tutte le preghiere che si sollevano dal Paese. Ha già molto da fare nel badare i sacerdoti che peccano nelle..sagrestie e fuori. Non credo sia Francesco il Che che tanti cattolici aspettano e sperano. Fa del suo meglio, sempre molto rispetto al niente o peggio di prima.