sabato 22 novembre 2014

Dimissioni

Il Potere di N... ha iniziato a sbriciolarsi con la mancata elezione di Violante. Il Colle aveva puntato moltissimo sul potentissimo punto di riferimento della magistratura democratica, nella schedina quirinalizia delle nomine era uno fisso. Non appena N..rassegnerà le dimissioni da Presidente della Repubblica a fine anno, prima di brindare al Capodanno più lungo al mondo assieme a Gnassi, c'è il rischio di un crollo di un sistema di potere che si è formato nei dieci anni dell'inciucio politico e parlamentare. Perché l’abdicazione di Re Giorgio significa in realtà l’ennesimo stravolgimento del sistema economico politico italiano che ha già vissuto i primi contraccolpi con la caduta di Berlusconi nel 2011. L'ex dirigente del Pci napoletano, il presunto capo della corrente migliorista ma amico dell'ex tesoriere del partito e uomo di Mosca Gianni Cervetti, il comunista, il ministro degli esteri ombra, il professore delle Frattocchie, è stato in questo ultimo decennio l'ago della bilancia nelle relazioni politiche e internazionali in Italia e nel mondo, con o senza grembiulini. Ha fatto da contraltare a Gianni Letta il gran ciambellano del berlusconismo, l’anima cattolica e di centrodestra, che ha governato l’Italia fino alla caduta di Berlusconi cercando di sopravvivere con il governo del nipote Enrico. Ma se Pittibimbo ha spazzato Letta, non gli rimane che fingere di piangere per la fine del napolitanismo. Una rivoluzione completa in ambito economico, politico e giuridico dell'Italia, da uno stravolgimento delle nomine nelle partecipate, fino alla rottamazione di buona parte della magistratura, governata da presidente del Csm per quasi dieci anni. N.... vanta un curriculum impressionante di relazioni, quasi secolare, che gli ha permesso di indirizzare i veri gangli dello Stato italiano, di muovere i meccanismi dall’interno, occupando i posti chiave come le segreterie generali dei ministeri o i capi di gabinetto, i veri uomini ombra che regolano l’apparato o, per dirla in modo spiccio, la burocrazia. Luigi Bisignani, il faccendiere di prima e seconda Repubblica spiega dove si muovono davvero i manovratori della macchina statale e del budget perché il potere dice l'ex piduista, non è solo là dove è rappresentato dalle istituzioni, si trasmette e funziona anche in luoghi meno riconoscibili e controllabili, si moltiplica e può riprodursi in maniera nascosta e a volta ambigua e misteriosa. E al primo posto Bisignani mette l'Ufficio legislativo del Quirinale. E’ da questi uffici polverosi dei palazzi romani, che in questi anni Napolitano ha saputo alzare e abbassare le vere leve del potere, grazie a una squadra imbattibile. Quante leggi ha "corretto" all'infante Renzi? La vera paura del Premier era l'avvallo quirinalizio non la fedeltà della maggioranza inciuciante. Tra gli amici fedeli c'era anche Loris D’Ambrosio, ex magistrato scomparso nel 2012 tra le polemiche dopo essere stato travolto dal processo sulla trattativa Stato Mafia. Generali, ambasciatori, professori, la schiera di potenti intorno al Capo dello Stato è invisibile, ma determinante nella promulgazioni delle leggi, nella stesura delle finanziarie, nella gestione delle aziende statali, come Finmeccanica o Eni. Si arriva perfino allo sport. Il figlio avvocato è sempre presente nella formulazione dei nuovi meccanismi della giustizia alla Tavecchio. Nel Pd ce l’hanno più o meno tutti con lui. Da Pier Luigi Bersani, a cui fu preferito Letta Jr all’inizio del 2013, dopo l'inutile tentativo di un fantomatico governo con il Movimento Cinque Stelle, fino a Romano Prodi, uscito sconfitto dalla gara per il Quirinale nell’aprile del 2013. Siamo agli atti finali, la stupenda panchina di Ischia lo attende, non dovrebbe avere problemi per il futuro, al massimo le ..pensioni le percepirà il 10. 

P.S.
La visita a Papa Francesco consente di essere ottimisti, per una volta le previsioni saranno confermate. Ci voleva una forte indulgenza.