mercoledì 19 novembre 2014

L'Italia s'è desta

A Torino, come dice Ligabue, c'è una ragazza con un occhio mezzo vuoto e mezzo pieno. Intanto studenti e poliziotti si sono scontrati in piazza Castello il 17 ottobre. Il giorno prima, nella stessa città, era successa la stessa cosa ai mercati generali protagonisti i lavoratori precari, stavolta un ambulante ancora non cacciato, colpito da infarto, ci aveva lasciato la pelle. Il 29 ottobre scorso la polizia ha caricato gli operai della Thyssen Krupp di Terni, scesi a Roma per difendere il loro posto di lavoro e l’insediamento siderurgico della loro città. Nel corso delle settimane successive, Pittibimbo è stato contestato a Scalea, a Peschici e a Vimercate, con lancio di uova. A Roma, la stessa sorte è toccata a Mario Draghi, Governatore della Banca Centrale Europea e maggiore compratore di titoli italiani. Peggio ancora è andata ai membri del sindacato inquilini delle case popolari, radunati nella sede del Pd di Corvetto, periferia milanese, la sera in cui vi hanno fatto incursione quindici incappucciati che l’hanno devastata. A Matteo Salvini, a Bologna, sette giorni fa, l'auto è stata presa a sprangate da un gruppo di antagonisti, accorsi ad accoglierlo al campo rom di Villa Erbosa, presso il quale il leader leghista si era recato, per chiederne lo sgombero. Sgombero chiesto anche dai residenti del quartiere di Tor Sapienza, periferia romana, che, nelle notti tra l’11 e il 12 di novembre, hanno cercato di prendere d’assalto il centro d’accoglienza per rifugiati politici di viale Giorgio Morandi, zeppo di stranieri accusati di essere la causa dell’escalation di furti e rapine nel quartiere. Si dice che il giorno prima, un giovane minorenne senegalese ospite del centro, sorpreso nelle vie del quartiere, sia stato preso a bastonate. Sullo sfondo, lo sciopero generale del 5 dicembre. Solo la Taverna a 5 Stelle ha reagito agli accusatori, affermando che lei non è un "politico". Sembra davvero la simpatica ragazza di Ligabue. E ancora, la situazione potenzialmente esplosiva dei duecento sgomberi degli inquilini abusivi nelle case popolari milanesi, già iniziata. Nel frattempo, piove. E a ogni pioggia tra la Liguria, l’alta Toscana e il basso Piemonte, c’è una città che si sveglia nel fango e una rabbia, a lungo sopita, che monta come un torrente in piena. L’Italia s’è desta, insomma, dopo sei anni di torpore e Pittibimbo. Il problema, semmai, è che si è svegliata furiosa, ancora non organizzata. Sono tanti episodi che hanno però un comune denominatore. Il dramma è che non esiste una democratica alternativa. Il rifugio a 5 stelle è un corner facile, quasi scontato nel quale tutti dovrebbero gettare il pallone del voto. Ma tantissimi prenderanno la strada di casa. La loro cabina elettorale sarà nel bagno. Questo è dramma e scandalo messi assieme. La professoressa Nadia Urbinati ormai interpellata anche dai giornali sportivi, afferma, intelligentemente, che non si vuole una "rivolta" che porti ad un futuro migliore al quale nessuno ormai crede. Vuoi che molto più semplicemente i rom se ne vadano dal tuo quartiere o le puttane dal tuoi marciapiedi e non ti scippino tutte le sere e qualche volta a mezzogiorno, che i musulmani stiano a casa loro o che noi vecchi cediamo la nostra pensione ai giovani. Facile prendersela con gli ambulanti vero Gnassi ed aiutare il povero Magnifico?