sabato 24 ottobre 2015

Bianco Rosso

Non parlo dei colori della "mia" Rimini Calcio associata alla discoteca "sbagliata", ma del nastro con cui normalmente si delimitano le opere che non corrispondono ai requisiti di legge. Se facessero sul serio sarebbe un tripudio..biancorosso. Il caso in questione si chiama pista ciclabile (soppalcata) sul Lungomare dei Desideri&Project. L'interrogazione del capogruppo a 5 stelle Tamburini ha ribadito che la Regione non ha "finanziato" l'opera perchè non rispondente ai requisiti di Legge, anche quella vigente a Rimini. A chi compete porre i sigilli è cosa che scopriremo presto o mai. Il Cancelliere questa volta non ha scommesso. Ci è rimasto male con il Fellini. Non mi stupirei (viste tutte) neppure di vedere presto una macchinetta che "cancella" la riga sul marciapiede, trasformando la pista ciclabile in unidirezionale. La parte sulla strada non raggiunge i tre metri necessari per essere omologata bidirezionale. Un ricorso alla classica pezza è (forse) l'ultima ipotesi che sta emergendo anche sul vero motivo dello smontaggio della Ruota. Al dibattito animato sulla Palata, aggiungo la mia versione: non esistendo una pianificazione urbanistica, come su tutto il "rendering" del Lungomare di Gnassi&Ermeti, tanto meno una pallida concessione edilizia, la Ruota viene smontata e..rimontata per essere "ammessa" alla regolamentazione delle attrazioni per le quali non serve il titolo edilizio, purchè limitate nel tempo. Per il primo e secondo caso, sistemare le cose è sempre lecito, ma ai cittadini, visto che tutti fanno abbondanti colazioni con la "trasparenza", si dovrebbe raccontare la verità fino in fondo, arrivando perfino a pubblicarla su quello che resta della stampa, indicando nome, cognome e partito dei colpevoli fino al terzo grado di giudizio..naturalmente.