martedì 20 ottobre 2015

Italia 5 Stelle

Chi ha l’ambizione di raccontare qualcosa, tanto più se fa finta di fare il giornalista, deve necessariamente ostentare un certo distacco dall’oggetto delle sue osservazioni, ne va dell’affidabilità dell’analisi. Esistono però situazioni che impediscono fisicamente questo distacco. Per me questa volta sono state diverse, però non vorrei cominciare dal male ai piedi. Il più grande cazzotto nello stomaco l’ho ricevuto dal palco grande, quando hanno parlato i genitori superstiti alla strage ferroviaria di Viareggio. Ci sono voluti pochi secondi per capire che non sono sopravvissuti ad un incidente, ma sono in realtà sopravvissuti ai loro figli. Bruciati vivi. Sul quel palco tutto il loro dolore per quei ragazzi che non ci sono più, ma che continuano a morire ogni giorno nell’indifferenza di un processo infinito, mentre al dirigente FS dell’epoca, Mauro Moretti, viene assegnato un nuovo incarico in Finmeccanica con uno stipendio anche migliore. La prescrizione farà il resto, lo abbiamo già visto. Come fai a non farti toccare da quella amarezza? Fortunatamente il mio distacco è stato impedito anche da tante altre cose, perlopiù positive. Ho visto cose che voi piddini non potete nemmeno immaginare. Ho visto un piazzale dove non faceva in tempo a cadere una sigaretta per terra che subito veniva raccolta e depositata in mini stazioni ecologiche, comprese di addetto che aiutava a differenziare. Ho visto Raffaella con la paura negli occhi diventare una leonessa nella sua prima Agorà. Ho visto comici parlare di cultura e ascoltato Dario Fo ricordare a tutti i politici la “livella” di Totò. Ho visto bandiere del Movimento sventolare in mezzo al fumo di salsiccia nelle aree attrezzate camper. Ho visto Marco ricordare a tutti che il tempo per scherzare con l’ambiente è finito. Ho visto Hippie aggirarsi come fantasmi del passato in questo nuovo incontro suggerito dalla coscienza collettiva. Ho visto giornalisti di Tg a diffusione nazionale cercare qualcuno di importante da intervistare, senza accorgersi che lì erano tutti importanti. Ho visto Di Battista fare tre comizi completi in un percorso di trenta metri e ho constatato che Di Maio non suda veramente, non è una battuta di Grillo. Ho visto sventolare centinaia di stelle. Ho visto anziani alzare le mani al comando rap delle LeGal. Ho visto Giulia, 29 anni, passare dalla Commissione Antimafia a punto di riferimento in mezzo alla gente. Ho visto persone di ogni età sotto la pioggia, che non solo non hanno mollato, ma non hanno nemmeno barcollato. Ho visto la politica trasformarsi in un incontro senza censura per nessuno, nemmeno per chi le parole non le conosce proprio tutte, ma qualcosa da dire ce l’ha. Ho anche sentito…. . Ho sentito per la prima volta l’Autodromo di Imola tremare per un rumore diverso da quello dei motori, erano migliaia di persone che gridavano: “Onestà”. imola domenica 015 come oggetto avanzato-1 imola sabato 012 come oggetto avanzato-1 imola sabato 036 come oggetto avanzato-1 imola sabato 042 come oggetto avanzato-1 imola sabato 071 come oggetto avanzato-1 imola sabato 190 come oggetto avanzato-1 Non vorrei fare però il Talebano, come si suol dire di chi non vede altro che la propria parte. Sebbene l’incontro sia andato ancora una volta oltre le mie aspettative, ci sono un paio di cose vanno che vanno dette. E’ come quando vai in un ristorante e non fai notare al cuoco che ha sbagliato la cottura, se non glielo fai sapere continuerà a sbagliarla. Gli appunti che devo fare sono due. Per prima cosa: la piada servita nei punti di ristoro era indegna dell’Emilia Romagna. Potrebbe sembrare una cosa di second’ordine, ma è come se facessi un convegno a Napoli servendo pizzette riscaldate dell’Autogrill… non si fa. Il secondo appunto è che due giorni di Max Bugani nel ruolo di presentatore sono inaffrontabili. Come organizzatore avrà pure fatto un buon lavoro, ma farlo notare ad ogni presentazione dal palco dopo un po’ annoia. Il top per me (ognuno ha i suoi gusti) è stato quando ha raccontato di come ha rassicurato Di Maio sul suo operato, usando una frase di Troisi. Dai… Detto questo è necessario sottolineare che anche se qualche piatto viene insipido ed altri sono troppo salati, il Movimento 5 Stelle è ancora l’unico ristorante dove si può godere di buona compagnia e dove, anche trovandosi in mezzo a migliaia di persone, non provi l’Istinto di portare il portafoglio dalla tasca dei jeans alla tasca interna del Giubbotto. Ho molto apprezzato il clima da Convivio che si respirava a pieni polmoni, come la diminuzione strategica della presenza di Grillo che ha lasciato spazio agli “emergenti”. L’intervento ufficiale di Beppe poi, preceduto da un inquietante Casaleggio che sembrava il guardiano del faro dei cartoni animati di Scooby Doo, è stato molto poco politico, se non nei concetti fondamentali, ed ha preferito molto più scherzare con la sua enorme famiglia allargata.
 P.S. Il prossimo anno il punto ristoro piade va affidato senza meno a Gianluca e ai suoi amici di Camper.