giovedì 29 ottobre 2015

"Memorie dal sottosuolo" di Rimini

Chi sono i nostri politici? Cos'è la città per loro? Da dove la guardano? Ma più nel profondo, quanto è nobile lo spessore civico che ne muove l'azione politica? Leggo di parlamentari che promuovono leggi nazionali, tese ad inasprire le pene...per chi vende souvenirs con effigi di un regime morto e sepolto settantanni fa. Come del resto ho notizia di anacronistici romanticismi tesi a rimembrare la stessa dittatura (sempre morta e sepolta settantanni fa). Sulle stesse colonne ci insegnano che Rimini e Riccione sono, sempre più spesso, teatro di (da) affari di coltello. Questi nostri boriosi ed assenti politici calzano mocassini che mai calpestano i nostri disadorni e sgarrupati marciapiedi litoranei. Volevano rilanciare Rimini attraverso la destagionalizzazione ed hanno manovrato la baracca verso un Centro di Identificazione ed Espulsione Diffuso, strutturato a cazzo sotto i tetti di alberghi ad una stella o sotto i solai di alberghi ad una stella divenuti alienanti residence; colmi di richiedenti asilo, rigorosamente uomini africani sotto i trentanni e di delinquenti al confino in conseguenza di una incontrollata migrazione mafiosa tutta interna. E quante sono le pattuglie di pubblica sicurezza a presidiare questo esplosivo calderone? A Rimini contiamo su numero 2 pattuglie. E loro? I nostri politici se ne curano? No, non se ne curano. L'attività principale è creare un centro che possa fungere da sfondo scenico per i selfie di un Sindaco capriccioso, in attesa delle elezioni. Un centro bello, completo delle sue riscoperte piazze glitterate; tutto chiuso nelle sue mura. Ma fuori cosa accade? Ci ritroviamo con 15 kilometri di quartieri costieri, stile sobborgo di Vinci (Cfr.: "True detective", serie prodotta dalla HBO; seconda stagione), schiacciati contro l'Adriatico. Habitat di una umanità completamente scollata sia negli affari, leciti ed illeciti, sia nello stile di vita, sempre più ritirato e apprensivo da una parte, svaccato, allucinato e violento dall'altra. Una continua filiera di minimarket che vendono alcool a qualsiasi ora ed un mercato floridissimo di cocaina ed eroina (si perché è da almeno 10 anni che l'eroina è tornata). L'alienazione è l'unica difesa. Questi politici sempre più somiglianti al Principe Razzingher, arroccati nei loro castelli senza il contrappeso di giovani emergenti con la passione di un Bergoglio. Cosa mai vi aspettate da questo humus nel sottosuolo? Nuovi leader populisti per cui il bianco è bianco ed il nero è nero? In verità cercate lo scontro come unica strategia di sopravvivenza politica e dirigenziale. Ma questa città è stanca, avvilita da un ritmato e alternato susseguirsi di promesse e delusioni di promesse. Ma la cosa più importante che mi preme chiedere: C'è qualcuno dall'altra parte?!
Montalbano
PS "Io sono una persona malata... sono una persona cattiva. Io sono uno che non ha niente di attraente. Credo d'avere una malattia al fegato. Anche se d'altra parte non ci capisco un'acca della mia malattia, e non so che cosa precisamente ci sia di malato in me. Non mi curo e non mi sono mai curato, anche se la medicina e i dottori io li rispetto. Per di più sono anche superstizioso al massimo grado; o perlomeno quanto basta per rispettare la medicina. (Sono abbastanza istruito da non essere superstizioso, ma sono superstizioso). Nossignori, non mi voglio curare, e non lo voglio appunto per cattiveria. Ecco, forse questa cosa voialtri non vi degnerete di capirla. Be' io invece la capisco. Ovviamente non so spiegarvi a chi di preciso intenda far dispetto in questo caso specifico, con la mia cattiveria; so benissimo che nemmeno ai dottori medesimi potrò in alcun modo" farla sporca", col mio non andar da loro a curarmi; e so meglio di chicchessia che così sto danneggiando unicamente me stesso e nessun altro. Cionondimeno, se non mi curo è giustappunto per cattiveria. Il mio fegatuccio soffre? Bene, che soffra pure, e ancora di più!" (Da "Memorie dal sottosuolo" del 1864; Fëdor Dostoevskij)