venerdì 30 ottobre 2015

Sexy Shop

Il Comune di Rimini mette a disposizione ben 400.000 € a chi decide di aprire una attività! Finalmente! Una scelta azzeccata ed un buon segnale per sostenere ed incoraggiare l’imprenditoria giovanile. Brasini e Jamil hanno annunciato trionfanti la lodevole iniziativa. Poteva filare tutto dritto (cit.) trattandosi della giunta di Gnassi? Direi proprio di no! E infatti anche in questa bella occasione hanno dovuto fare una maronata. Per di più ragionata! Cosa di poco conto nella sostanza, ma che fa capire che sul pensiero di base, proprio non ci siamo. Dall’erogazione del contributo sono esclusi i locali con videopoker e i sexy shop. Passi per i primi, che, ancorché liceizzati da una norma dello stato, possono essere giudicati da un’amministrazione locale come fonte di problematiche sociali sul proprio territorio, legate alla crescente ludopatia ed ai disagi connessi che possono andare dall’impoverimento delle famiglie fino ai suicidi da gioco d’azzardo. Ma perché escludere i sexy shop? Chi sono questi signori per esprimere un giudizio meramente morale e discrezionale circa l’erogazione di un contributo ad un’attività commerciale? E allora perché non escludere le librerie che tengono volumi sulla teoria del gender o su tematiche omosessuali, come potrebbe desiderare un amministratore di estrema destra? Un assessore vegano potrebbe escludere le macellerie perché vendono carne di animali appositamente uccisi. E così via. Ognuno potrebbe giudicare ed escludere una categoria di attività commerciali non collimanti con la propria moralità. Lungi da me il valutare e giudicare le inclinazioni morali dei componenti della giunta Gnassi: noi non ci permettiamo nemmeno di farlo. Loro sì! Quello che è aberrante è che un contributo pubblico soggiaccia a giudizi di natura morale come se fossimo in uno stato islamico. Non mi vengano a dire Brasini e Jamil che l’hanno fatto per arruffianarsi il mondo cattolico! Si vede che lo conoscono molto poco allora. Il loro è stato un atteggiamento che avrebbe potuto far piacere alle gerarchie negli anni settanta, non certo ora (e poi Lambiasi, trombato anche dalla cattedra di San Petronio, ora ha altro a cui pensare). Caro duo assessorile e cara giunta tutta, con i soldi pubblici non si danno giudizi morali, ma si seguono le norme ed anche il buon senso. L’oscurantismo religioso è roba che lasciamo volentieri ai paesi in mano all’Isis (nella speranza che vengano presto liberati). Da noi, per fortuna, aprire un sexy shop o andare al mare in topless è ancora una cosa lecita…e a volte pure piacevole.
Il vibratore