domenica 26 novembre 2017

Andrea Gnassi: assente

La Lega per avere (finalmente) uno spazio (piccolo) di notorietà ha contato le assenze del sindaco dal consiglio comunale che dovrebbe essere il suo pub preferito. Non bastasse ha visto che sono numerose anche quelle di Mona Lisi, nominata vice in ragione di un patto religioso-migrante. Sembra che all'appello della zelante Segretaria Comunale che si è perfino ricordata chi erano i colpevoli realizzatori di una scuola nel 1976, dicevo... alla chiamata le assenze del duo esecutivo e perfino politico, sembra superino le presenze. C'è da dire a loro totale discolpa che il consesso così articolato a dispetto di un paio (tre) consiglieri è davvero una riunione inutile e costosissima. Decide tutto Gnassi, gli altri ratificano. Mi dicono (anche) che le discussioni nella Giunta alle volte sono da record nei cento metri: 9,65 secondi. La colpa non è della elezione diretta del sindaco che (almeno) per 5 anni è il padrone della città, se non commette (ma anche se) reati gravissimi per il Pd e alleati più o meno occulti, va bene. La garanzia della prosecuzione della legislatura è dettata dalla regola che se si dimette Gnassi vanno a casa tutti. A dire il vero non occorrono a Rimini imperativi così crudeli. Avevo dato Gnassi per sicuro candidato marzolino, il casino combinato dal rosatellum ha scombussolato i piani. Il sempre fedele ed attento Carlino, in prima pagina, ha avvisato il partito "badato" che il candidato dovrà avere delle conoscenze e simpatie anche oltre il Rubicone.
A Te Faz Arlotti è disperato. Non ci sono bagnini da quelle parti.