sabato 18 novembre 2017

Katainen Jirki

Difficile non cedere alla tentazione di usare il disastro calcistico e finanziario dell'Itala nel Pallone per commentare (brevemente) le durissime parole del finlandese Katainen nei confronti del nostro governo. Secondo il vice-presidente della commissione europea del lavoro, il governo e gli organi di stampa (stessa cosa) vengono accusati neanche troppo velatamente di non raccontare (mai) la verità sui nostri conti debitori. L'Italia è (solo) penultima nella classifica europea dei vagoni in ritardo ma questo basta al nobile Patto Gentiloni per lanciare il prossimo refrain elettorale. Siano usciti dalla crisi per entrare (forse) in un fallimento epocale? Ci hanno fatto il grande favore di mandare per il momento solo una lettera di diffida, la pena arriverà al nuovo governo di centro ma meno a destra dell'attuale. Il Quantitative Easing è alle battute ed erogazioni finali, con Mario Draghi in uscita e tempeste speculative in arrivo. L'Italia Opti Oba e mangiabanane di Tavecchio ha fatto la meritata fine. La fine di un modesto ed irritante allenatore, uno dei tanti arrangiatori del calcio, stile Ranieri, senza avere almeno un culo Leicester come peedigre, ha sollevato il velo di ipocrisie con lo spilungone del Coni, sempre primo nell'apparire come un (altro) salvatore renziano di una causa persa. Il calcio è il simbolo sportivo di un paese allo sbando. I peggiori in campo sono i giornalisti che speculano sulle vittorie per riverginarsi con le sconfitte. Un coro scandaloso e unanime dei "l'avevo detto" mai pronunciati. Abbiamo la fortuna che l'amministrazione comunale nostrana ritenta il grande tentativo naturalmente fallito: La Cittadella del Pallone. Hanno capito dopo cinque anni che tanto per i fallimenti i soldi non li richiedono.