sabato 4 novembre 2017

Galvanina

Mino Riri... Niro Mimi... scusate Mimmo... insomma il padrone storico della Galvanina, non ho nulla di personale, non lo conosco, forse ha fatto il mio stesso liceo mi pare di ricordarlo "studente anziano" ma non ho ragioni di ostilità né verso di lui, né verso La Galvanina tanto meno che ex. in passato non so ora, dava lavoro a tanti giovanissimi d'estate ed era considerato un privilegio andare ivi a imbottigliare quando a Rimini dire acqua era dire Galvanina e Sacramora, prima che bottigliette girassero su e giù per l'Italia con acqua pressappoco simile, un po' più basica, un po' più acida, con più o meno, scusate, stronzio, nitriti, nitrati, ricca o povera di calcio: non sarà dalla scelta dell'acqua che riusciremo ad assumere meno sodio o più calcio come è stato dimostrato, etc. Tra l'altro è rimasta una delle poche ditte riminesi medie dimensioni dopo chiusure eccellenti avvenute dopo la II GM dalla birra Spiess in avanti in quel settore, es. non esiste più lo stabilimento coca cola o lo storico stabilimento Sacramora, ah no, Nino ce l'ha fatta a rimanere sul mercato! Ma c'è un però: "Quel carabiniere è poco duttile", disse... Pinocchio di uno dei gendarmi nella nota favola di Collodi. Non ho nulla, anzi, ma onestamente non me la sento di unirmi al coro dei "bra-vo!" per la nascita di un ancora misterioso direi polo del benessere che stando a quanto si legge grazie non al patron come lo qualifica la stampa locale perché "patron" Si dice di chi organizza Miss Italia, il Festival etc., ma parla come mangi al pa-dro-ne della Galvanina anzi al concessionario per la vendita dell'acqua che ivi sgorga. Quindi sono senz'altro con il consigliere Avv. Marzio Pecci in ordine ai suoi rilievi sull'affaire Galvanina, condoni etc. ma soprattutto che trattasi di impresa privata quindi del tutto fuori luogo l'entusiasmo bipartisan sulla questione. Risulta anche che Galvanina oltre a pagare canoni irrisori come tutti i concessionari "minerari" di quel tipo ottenga finanziamenti regionali. Mini a mio parere ha dimostrato di non essere un esempio visto che il suo stabilimento di Apecchio ha avuto una lunga vicenda per sotterramento di amianto e le parole sopra non le ha pronunciate il burattino collodiano ma sono frutto di un'intercettazione. Ma tralasciando l'affare amianto (comunque c'è un aggettivo riferito a un carabiniere che getta non poche ombre sul piano non dico penale ma almeno morale) quindi non me la sento di mettergli l'aureola come si sta facendo pur riconoscendone le doti visto che esporta nel mondo ma non saranno i 40 che assumerà Mini a incidere sull'economia riminese e sulla questione lavoro. E appunto trattasi di impresa privata quindi fuori luogo parlare di polo del benessere, lui farà il suo legittimo business ma il "polo benessere" avrebbe dovuto essere tutt'altra cosa, infine il colle di Covignano essendo una collina vicinissima che sovrasta Rimini miracolosamente rimasta luogo ameno deve essere risparmiata da qualsiasi forma di cementificazione e direi anche di attività, al netto di altre questioni ossia quello che è stata la fonte nei decenni passati es. nei '60-'70, e nei secoli, il sito archeologico, la vicinanza di una importante e sconosciuta ai più Pieve etc.etc.etc. 
F. Pesce