martedì 14 novembre 2017

Dum Romae consulitur

Mentre a Roma si discute, Sagunto viene espugnata. L'assessore al COMMERCIO Sadegholvaad "tratta" con i ristoratori della c.d. "movida" nel nostro minuscolo centro, animata più che altro da universitari, persone del posto o limitrofi, non dissimile da decine, centinaia che sono ovunque in Italia. Espressione normale della serata invernale in compagnia, avente come irrinunciabile innesco l'alcool: 
niente di nuovo sotto il sole. A me il divertimento filmato da telecamere sotto lo sguardo vigile di arcigni e/o assonnati vigilantes che vicariano le forze dell'ordine che per sotto dimensionamento non ci sono e forse neppure dovrebbero esserci a vigilare sul divertimento quando questo deborda, ma semplicemente "passare" per accertarsi che sia tutto ok, non rimanere a vigilare, mia idea, altrimenti che leisure è quella blindata come essere a... "Beirut ovest"?. Comunque, dicevo che sia l'assessore, sia la Confcommercio sembrano molto più interessati ai locali, ristoranti, pub e simili, piuttosto che al commercio quando non si tratti di sanzionare questo o quello, mentre altri due centri commerciali apriranno. L'assessore al commercio mai detto una parola sul tema: chi tocca i fili muore! Fico, visto che ci casca a fagiuolo, apro e chiudo parentesi, si scopre vedendo finalmente che altro sarà se non un iper ipercoop dove chissà per intuizione piuttosto che per ragionamento si è capito che nel momento in cui vendi 100.000 mozzarelle... Pianoro a quel punto tanto vale farle lì dove le vendi, vedrete se mi sbaglio: una supercoop dove di contadino non v'è nulla, di didattica solo "tracce", e dove è presente non l'eccellenza ma la media del cibo italiano ossia quello che trovi alla coop. Quindi ognuno può giudicare se sia l'eccellenza, solo per dire che mentre subiscono la crisi i centri commerciali cercano nuove forme di approccio nel mega-mega iper > travestito e raccontato come fosse qualcosa d'altro e anche epidermicamente ma non sostanzialmente mutato nell'aspetto e negli scopi. Una trovata di marketing, non lo dice solo Pesce lo dicono anche esperti, chiusa parentesi. E l'unica voce contro il commercio al quintale è il dottor Giammaria Zanzini Concommercio-Federmoda che si ribella a 600 attività cadute sotto la scure delle varie Copan Coon Codan sorte come funghi, destinate a rendere non i centri, perché siamo già oltre, ma le città inutili, superflue al commercio ed in questa ottica devono essere letti tutti gli interventi riminesi tesi a tenere fuori le auto non più dal centro, ma dalla città e mandarle in camporella sopra la statale vecchia fiera esclusa, perché ivi sono i centri commerciali. Quindi il buon Giann'indino, essendo uomo di mondo, avendo quell'estrazione lì locali da ballo, sapendo che dare contro ai centri commerciali non c'è trippa per gatti ed è esercizio vano si interessa di locali, bar, ristorazione etc. Pertanto fra assessore, Presidente, il commercio non ha santi, altrimenti quei poveri cristi che domani dovranno fare il mercato con questo tempo da lupi sparsi per Rimini non avrebbero fatto quella fine come in nessuna città accade, ma qui non poteva esistere un polo commerciale di ambulanti e anche quello è stato diviso e polverizzato.