martedì 28 aprile 2020

Bar Marselli

Si fa per non parlare sempre dell'epidemia, boh sarà un limite mio per carità ma io non li capisco 'sti qua del Comune Gnassi & C. che per quando sarà passata la bufera sperèm stanno man mano redigendo la lista delle "botteghe storiche" cosiddette. In effetti hanno escluso, così leggo, escluso la blasonata, celeberrima, "storica" gelateria bar Marselli zona Tripoli tratto monte: ma ci potreste credere parlando da riminese a riminesi che un luogo simile che pare sia sulla piazza dal '47 secolo scorso non avrebbe i requisiti per entrare in questo... prestigioso club di locali storici ove qualcuno fa notare che sono presenti parecchi pub quando il pub come sanno anche i sassi è locale britannico, e a Rimini il primo pare sia stato il Rose & Crown ma in veste turistica diciamo poi altri, poi ce n'era uno in centro che aveva chiuso poi ha riaperto risalente almeno ai 70s ma erano "pionieri" che portavano qui locali di ispirazione straniera anche perché Rimini in quegli anni aveva clientela inglese lo so perché mio cuggino aveva un bar che addirittura aveva le freccette e aveva tutte le birre rossa etc. e lo stesso Rose & Crown aveva la freccette ora non so come usano i britannici un gioco abbastanza idiota per me ma non voglio polemizzare per carità. Comunque Marselli. Un bar, il bar dei sordomuti lo chiamavamo noi bimbi, un nome che si passava fra riminesi finché ti arrivava prima o poi che lì c'era un gelato straordinario (che personalmente non mangio perché seguo oggi tutt'altra dieta anche se talora non disdegno ma lo mangiavo ed era buonissimo meglio de La Romana cento volte!) e recentemente ci ho preso un caffé o cosa. Ma non una gelateria ma un normale bar di periferia come impostazione ed arredi, sempre gentilissimi e te andavi a prendere questo gelato squi-si-to e vedevi sordi o sordomuti che facevano quei gesti, linguaggio dei segni, "parlavano", ma io non capivo le parole, ovviamente perché per quel che so era una specie di loro ritrovo. Addirittura pensate un po' ancora la parte monte di via Tripoli quando aprì Marselli non era asfaltata: incredibile! Perché l'accesso all'esterno del borgo S.Giovanni verso lo Stadio che già esisteva era garantito dalla Flaminia, e solo il lato mare di Tripoli che si chiamava Trei mi pare di ricordare perché sono passati anni fu asfaltata dal Duce per implementare la nostra vocazione turistica. E datosi poi che il bar Marselli era fuori il corso dell'Ausa mi piacerebbe sapere se nella via che incrocia Tripoli su cui si trova che doveva essere un sentiero che conduceva al rigagnolo ormai dell'Ausa (il cui corso principale era stato deviato, come si sa) nascosto dalla vegetazione e che oggi mena al parco Ausa, ai Bastioni Meridionali, vi fosse al tempo un ponticello pedonale sull'Ausa che portasse i villani che provenivano dalla zona Lagomaggio in centro direttamente, senza passare dalla Flaminia, o sia verso la Chiesa dei SS. Bartolomero e Marino oggi Santa Rita, la stazione, la parte verso levante del centro storico, chissà chissà. Comunque Gnassi: evidentemente preso dai problemi pandemici non controlla i "suoi" perché andò a presenziare all'anniversario dei 70 anni quindi ci tiene diciamo dunque dovrebbe brifingarli e far loro cazziatona per questo imperdonabile errore e inserire subito, oggi stesso, Marselli nei locali storici!
(in foto: l'Ass. Reg. Turismo, Alessandro Corsini).
 Nemo Pascale