domenica 26 aprile 2020

Liberas nos a malo

Dopo ormai sessanta giorni di forzata clausura mi sento come un dipendente d'ambasciata recluso a Teheran. Sappiamo come la missione della task force autorizzata da Carter, uno dei più abili negoziatori, gli USA abbiano mai fatto assurgere a rango apicale, sia finita nel biasimo del più clamoroso e celato fallimento. Nelle dovute e intuibili proporzioni siamo qua ad attendere un'attore, va bene anche di serie Z se Draghi dice no, ed una serie di riforme in grado di restituirci capacità di manovra rispetto ad una fase di stallo che pare ci conduca in un avvitamento dantesco alla top gun from giggino partenopeo. Poi capisco Feltri. Non firmo per radiazioni. Alla sua veneranda età può permettersi di dire ciò che pensa. Che dal fiume Po' in giù siam terroni lo sanno tutti quelli che hanno servito nelle brigate alpine. Non ci sono ricorsi o liturgie giuridiche che funzionino quando ti hanno ingessato male i pezzi e ti trovi nel paese più bello e pazzo del mondo. Né preghiere ad ayatollah et similia son sufficienti per sentirsi scorrere nelle vene quella dose di follia che è la vita. Se devo continuare in cattività guardo la televisione con gassosa e pop corn alla Renzi e Bufon.. La meraviglia di sentire commentatori accorgersi che Mr. Conte venga dalle nebbie del tavoliere delle puglie sorprende me e la redazione di "Salvarimini" che lo scrive ormai da un anno. Ma dai?! Da quella Foggia da cui si fugge del resto si può finire solo a Roma passando per il viatico vaticano... Un coniglio fuoriuscito maldestramente dal cilindro in un gioco di prestigibilizzazione. Et voilà les jeux sont faits, rien ne va plus... Le complicità le conosciamo. Con un colpo da maestro è riuscito ad essere nero e poi rosso, tanto che la pallina gira ancora nella rullete russa coma il proiettile nel tamburo anche se la pistola ce l'hanno messa nelle mani a Berlino. Il deretano lo mettiamo noi! Del resto quelli non li prendi per la loffa dei pantaloni alla zuava o per il fez. Non ci resta che accettare una messa. Adesso la chiamano Mes, come l'aperitivo ape... , la separazione sep... e il prosecco pro... Quando il tempo è finito non rimane che la redenzione e scambiare come il direttore dotato di karma lettere papali. Alla morte non si sfugge caro Eugenio come ai debiti. È un destino comune. Anzi i debiti si può tentare di non adempierli e lasciarli alle nuove generazioni. Chi chi meglio ci può insegnare del banana e il redivivo Sallusti. Se semo magnati tutto, pure i nani, le igieniste e le ballerine nipoti di Mubarak. Non ci rimangono che gli amici europei dopo i servizi sociali post evasione estiva. Come cantava un grande Finardi: "ohh extraterrestre portami via..." per analogia potremmo dire: Merkel per cortesia invia i Panzer a liberarci. Del resto è il 25 aprile; liberas nos a malo!
Roberto Urbinati