domenica 12 aprile 2020

Un Amico

Vorrei saper scrivere su tutti i muri che è stato un mio amico. Che siamo cresciuti insieme fino a 14 anni. Che... che... che... come ce ne sono tanti nella vita. Sono stato il suo vicino di casa. Lui era il mio. Abbiamo giocato agli indiani, cowboy, ma ci piaceva molto fare i fuorilegge. Abbiamo, poi, scoperto il pallone distruggendo tutti i fiori delle nonne. Non se ne salvava uno. Il giorno che feci goal di tacco in una partita ufficiale a Villaggio Argentina lo dedicai proprio a lui che giocando si era rotto un braccio in un intervento difensivo. E ti rividi subito dopo, quando venni in ospedale a Riccione a darti la notizia della vittoria o del pareggio. È un dettaglio di alcuna importanza. C'era già tuo babbo Luigi, come oggi. E fosti proprio te che mi insegnasti indirettamente il valore del coraggioso quando a 7 anni scappai, perché correndo in strada una moto ti aveva investito. Provo ancora la vergogna di quando ore dopo mi trovarono rannicchiato in un angolo. Ero scappato! Mi sentii talmente male e abominevole che mi promisi che piuttosto avrei preferito cadere combattendo. Tu e solo Tu sei la ragione della mia forza e coraggio attuali. E tutto quello che siamo stati oggi è svanito fra le mie mani come le beffe del destino. Oggi un dio potente è sceso e ti ha portato via alla vigilia di una Pasqua immorale. Non sarà certamente lieta, né di resurrezione, solo punitiva. Un'ennesima provocazione di Dio agli uomini. Ma sono sereno: da piccolini ci piaceva cadere da soldati e morivamo spesso l'uno o l'altro dandoci il turno. Adesso è tutto vero. È successo. Sei caduto, così, scegliendo di non svegliarti. Senza nemmeno la dignità di una cerimonia potrai dire di essere stato protagonista di un'azione speciale. Top secret! Non abbiamo bisogno d'altronde di troppe chiacchiere, lacrime, prediche e mormorii. Sia questa l'onesta orazione funebre che meriti! Quella di un amico. Questa volta non ti rialzerai da terra col tuo fucile di legno. A fatica proverò a vincere da solo. Sarà meno bello e divertente continuare. Ciao Tomas oggi mi si è fermato il tempo e tutto è diventato stupido e piccolo. Che questo pugno di polvere stasera ti sia lieve!
Roberto Urbinati