venerdì 19 settembre 2014

La bomba atomica è stata tirata (come ampiamente previsto)

Tuttavia non dagli Stati Uniti ma dal Parlamento Europeo. Oggi infatti questo, in una risoluzione, ha chiesto al consorzio SWIFT, di escludere le banche russe e la Federazione Russa dal sistema di pagamento così denominato e ben conosciuto da tutti. Ricordiamo ai lettori che questa era la “bomba atomica” prevista dal nostro Cancelliere molto tempo fa per far “crollare”, come ha detto un mese fa il presidente Obama l’economia russa in non “più di 15-20 giorni”. Queste sono state le parole testuali del Presidente americano all’inizio di settembre. In effetti, poiché tramite il sistema dei bonifici SWIFT, passa un buon 90% dei pagamenti internazionali è ovvio che la richiesta del Parlamento Europeo è una vera e propria dichiarazione di guerra di cui stranamente i media occidentali evitano di parlarne. Almeno per ora. Ma non sarà facile continuare a tacere. Perché delle due l’una: o si tratta di una minaccia fine a se stessa, il che sarebbe controproducente oppure la mossa stata concordata con Washington per arrivare allo scontro finale. Il che è molto probabile. Il silenzio dei media occidentali, almeno in queste prime ore può spiegarsi col fatto che una decisione del genere avrebbe contraccolpi violentissimi anche sull’Europa e quindi si preferisce probabilmente tenere un profilo basso anche perché il consorzio SWIFT per ora si è dimostrato tiepido di fronte alla richiesta degli europarlamentari Resta il fatto comunque che il Parlamento Europeo con questa risoluzione ha tirato davvero una bomba atomica su Mosca e quindi i prossimi giorni saranno sicuramente drammatici su tutto il fronte. Fronte che a questo punto non è più “freddo” ma diventerà “caldo”. Anzi “caldissimo”.
 Woland