venerdì 19 settembre 2014

Un esempio di coerenza (il nostro giornale di casa)

La certezza che la “manovrona” o meglio “manovraccia” sull’IVA dei beni essenziali ci sarà senza dubbio, l’abbiamo avuta ieri e stamattina leggendo le pagine sdegnate e di negazione del Resto del Carlino. Questo glorioso giornale bolognese ha, a modo suo, un primato di coerenza. Lasciando stare l’ottocento e guardando solo agli ultimi cento anni è stato: “fascistissimo” durante il ventennio; “democristianissimo” durante il quarantennio; “Berlusconissimo” poi fino ai frenetici ultimi anni dove a cadenza annuale o biennale è stato: “Montiano”; “Lettiano” e ora “Renziano tra i Renziani”. Quest’ultima impresa è non da poco tenendo conto che tutti i giornali italiani riflettono e omaggiano sempre il potere esistente. A modo suo, per la testata bolognese, da noi, a Rimini ancora letta, è un titolo di coerenza non da sottovalutare. Peraltro, sempre coerentemente, il giornale ha predicato in un senso e agito nell’altro. Venendo all’aumento dell’IVA sui beni essenziali (pani, pasta, ortofrutta e servizi, gas, luce, acqua) guarda caso, inveisce contro, ma pubblica già le tabelle di cosa dovremo pagare in più. Per chi capisce di queste cose è un segno inequivocabile. Beata la coerenza specie se pagata coi soldi dei contribuenti.
 La redazione.