venerdì 19 settembre 2014

Risposta al lettore

Qualche lettore ha approfittato dell’articolo di ieri intitolato: “Prima della pioggia”, per andarsi a vedere il film. Almeno uno l’ha trovato molto noioso, nonostante quindi il consiglio del Cancelliere. Segno che almeno come critico cinematografico non sempre azzecca i gusti degli utenti. Comunque ne abbiamo approfittato per chiedergli il perché di questa sua preferenza per questo film. Ci ha risposto sinteticamente: “Caro Lugaresi credo che la pellicola di Manchevski abbia un suo non indifferente valore artistico. Ma lo prediligo perché, proprio in forme artistiche, dipinge quella che per me è stata la prima delle grandi tragedie del nostro secolo. Tragedie che vanno avanti tuttora e di cui temo saremo vittime. La cosiddetta “dissoluzione” della Jugoslavia a cavallo del secolo è stato il primo grande esperimento, purtroppo riuscito, delle ideologie “mondialiste” che oggi, in tutto il mondo, dispiegano la propria aggressività favorite dal sistema dei media. Allora fu una prova che culminò con il bombardamento di Belgrado. Oggi in atto o incubazione vi sono molte Jugoslavie e nei prossimi decenni noi ne saremo spettatori e vittime. Pensiamo bene a cosa è, ancora oggi, lo spazio ex-Jugoslavo. Ecco perché ritengo che il film di Manchevski oltre a valori artistici contiene un messaggio storico e morale di grande importanza”. Con stima. 
Il Cancelliere.

P.S.
Il Cancelliere raccomanda di non fare leggere l'articolo al "piccolo bombardatore" di Belgrado, Massimo D'Alema