sabato 13 settembre 2014

Copione annunciato

Il temporale, l'acquazzone, per le quattro (ancora?) veline informative + il sito curiale, come da annunciato copione, si è trasformato in uragano. L'Arca di Gnassi naviga nel Centro Storico, in attesa dell'apertura della Piscina Conad, senza lanciare la colomba, come dice la Genesi. Una struttura indispensabile, salvifica per l'agonizzante sistema commerciale del Cuore di Rimini. Mi chiedo spesso forse troppo come i cittadini riminesi che non abbiano un interesse familiare o peggio personale, possano ancora sopportare una situazione come quella che stiamo vivendo. Vedo, sento, solo io? Avete la sensazione di essere governati? Le uniche voci che si sentono sono grida festaiole, come fossimo la Las Vegas dei Fallimenti.it, il sito della Città. La cronaca locale più veritiera. Non sappiamo più nemmeno sversare in mare. Ma Hera non ha mai nessuna responsabilità di quello che succede? Il cantiere di Via Tripoli se fosse di un privato lo avrebbero già...perseguito. Nessuno controlla? Oppure basta il cartello per incutere paura? Più volte ho sottolineato le pecche del Sistema Idrico Riminese. La più importante da definire, nel ginepraio di competenze è la responsabilità operativa, gestionale e controllante. Sempre in capo alla famosa multiservizi? Non credete vi sia una incongruenza o commistione del controllato con il controllore? Non tiro fuori la vecchia questione del come sia stato affidato ad Hera un modesto lavoro di qualche centinaia di milioni che si protrarrà per almeno i prossimi quindici anni, sempre che la Città regga. Sembra che interessi solo a me. Non c'è solo il tema degli inquinanti in mare, affrontato con urgenza da Gnassi per la paura della Procura. Un piccolo spavento, nessuna azione concreta, siamo arrivati ad affermare che la merda in mare lo..nutre. Non è successo niente con le lettere patrocinanti, gli sfiori ..fanno bene. Ha pagato solo Richetti, tanto doveva scendere. Quando nel Csm vengono proposti Violante e..significa che le cose non devono cambiare. Sono i perfetti garanti dello status quo. Le fogne cittadine vanno divise, partendo da monte, dagli scarichi meteorici, con l'obbiettivo di raggiungere due risultati importanti: 1) gestire una quantità di acque fognarie molto inferiore 2) garantire il territorio, in particolare gli abitati, dalle inondazioni che si ripetono sempre più frequentemente. Ho parlato anche di necessarie opere strutturali primarie, in particolare l'adeguamento del taglio del Marecchia alle piene secolari e di un canale di gronda prolungando l' Ausa fino al Marano, per mettere in sicurezza tutta la zona sud della città. Tutte questioni che dovevano precedere una seria impostazione del riordino della rete cittadina, per controllarne lo scarico. Questo sarebbe il presupposto, non la politica degli annunci anche per la merda in mare. Centinaia di milioni consegnati ad Hera, in ragione di una fretta dettata più da paure personali che convincimenti progettuali. Ci sono nei cassetti 5 Piani delle Fogne, ognuno con una targhetta politica. Poi è arrivata Hera...con il vantaggio di potere fare da ente finanziatore, scaricando lo sversato progettuale sulle bollette. Stiamo eseguendo per voi il..Psbo. E le fotocopie lo scrivono, trasformando temporali in diluvi. L'unico tornado augurabile sarebbe quello che vi spazza dalla politica cittadina. Non sembra però che ci siano le forze e soprattutto i convincimenti necessari. Meglio le nuvole di Riccione. A tutto questo andrebbe aggiunto anche un'altro soggetto, di cui a parte il sottoscritto nessuno mai parla: Il Consorzio di Bonifica della Romagna. Due innocue domande: Quale è la cifra che la comunità riminese direttamente od indirettamente versa a questo consorzio ogni anno? Quale è l'entità degli investimenti ordinari e straordinari che il consorzio riversa nel medesimo territorio? Non ho conoscenze precise, solo la sensazione di essere dannatamente svantaggiati rispetto ad altre realtà provinciali. Ho votato e..spinto a votare amici/compagni, credenti al Blog, per il M5S, convinto che fosse la forza sulla quale contare per una guerra cittadina al potere. Siamo a malapena alla guerriglia. Mi consolo pensando che vicino a noi sono rimasti alle patacate.