venerdì 26 settembre 2014

La Disfatta di..Brasini

Non ci voleva molto a prevedere come sarebbe finita la vicenda dei Campi da calcio dati due anni fa in concessione alla Società "I Delfini", non di Affronte. Dopo anni di gestione "mista" delle attrezzature sportive che sono sparse nei vari quartieri della Città, il migliore assessore al Bilancio d'Italia ha voluto mostrare le sue perfette conoscenze calcistiche approvando un "colpo" di modernità gestionale di stampo bocconiano. La privatizzazione modello Hera. Il risultato è stato che nove dei dieci campi comunali sono stati "aggiudicati" ad un'unica società, appunto quella dei Delfini. Non ci voleva un genio a capire, ci era quasi arrivato anche Morollino Capogruppo, che la situazione sarebbe diventata esplosiva. Andavi a smantellare decenni di difficile convivenza con le esigenze sportive delle società storicamente insediate nei campi con forti e radicate origini geografiche e quelle degli utenti. I primi e per il momento unici a ribellarsi a questa insostenibile e demenziale situazione sono stati i genitori ed i ragazzi, con una delle poche proteste spontanee. Non richiedevano una festa ma solo la possibilità di giocare. Da tanto tempo volevo scrivere l'epitaffio su questa brutta vicenda. Un insieme di stupidità ed arroganza, prerogative di quelli che non conoscono la città e le esigenze prioritarie dei cittadini. Il sottoscritto è stato il primo assessore allo sport direttamente delegato, nel lontano 1977. Ho avuto il piacere di continuare con quella carica per anni e se qualcuno vuole andare a vedere le date di nascita e costruzione dei campi esistenti troverebbe le delibere con la mia firma. Uno come Brasini nelle mie giunte non sarebbe entrato, la sua concezione della partecipazione sociale e sportiva è in totale contraddizione con una amministrazione definibile leggermente di sinistra. Ma quello che è peggio, contrasta il comune buonsenso bipartisan. Un conto è il bando per le Reti Gas, sul quale e non solo su quello, a Rimini hanno steso un velo.. gassoso, altro quello prettamente sociale per i campi. Non si privatizza lo sport di base. Non chiedo le dimissioni, tutto sommato, non è davvero il peggiore, ma semplici e doverose scuse a famiglie e bambini, quelle sono obbligatorie.