martedì 23 settembre 2014

Comari

Per usare una denominazione appropriata abbiamo deciso di chiamare "Comari" i tanti che si mostrano indignati a comando o per paura delle indagini sul Fellini senza ali, tanto ferme da sembrare terminate. I pretesti del chiacchiericcio sono le dichiarazioni rilasciate dal Presidente della Sab o le presunte confidenze del curatore..fallimentare. Tentano in tutti i modi di trasformarlo da arbitro a giocatore interessato a chiudere definitivamente il nostro scalo. I colpevoli diventano vittime. La reazione degli enti locali è inesistente. Invece di essere i duri rappresentanti dei cittadini, parti lese in questa faccenda, sono i primi avvisati, indagati e poi...più niente, secondo atavico costume riminese. Le considerazioni del presidente bolognese appartengono al clima che si è instaurato in regione con il fallimento del sistema aeroportuale esistente. L'invenzione "Forlì" e la gestione del Fellini con la superba autonomia imposta da Nando Fabbri, avvallata dal successore, meglio impiegato, oggi, nei lodevoli servizi sociali africani, alternati però con la piada del Borgo, ha portato a questa situazione. Bologna gode? Certo, anche la piccola concorrenza è saltata. Ci poteva e doveva essere un accordo. Noi portavano le piste migliori d'europa, molto spazio attorno, una posizione geografica attraente, con una ex capitale del turismo di contorno. Non era molto? Allora sul mercato valeva ancora il Marchio Rimini, oggi siamo ai saldi. Pagare per avere voli e passeggeri è abitudine diffusa, da noi di più. Le ragioni del nostro fallimento sono in grande parte dovute alla miopia ed incapacità di una classe dirigente e sindacale. Dove mettono il culo sopra le poltrone succedono disastri, la controprova è il Palas. I protagonisti alla fine sono sempre quelli. Una compagnia di giro e debito che porta in tribunale fallimentare. Il Palas non segue, Unicredit non ha interesse ad esigerlo. Si mettono mattoni e cloro per andare avanti. Chi se ne frega del Garden Center. Non è censita nel patrimonio comunale. La puntura da 14 milioni con la siringa Conad permette di sopravvivere. Basterà ? Non credo, i fondamentali di questa struttura sono nati con previsioni casalinghe, business plan per allegri cocali. Una delle ragioni per accantonare l'idea della quotazione in Borsa. Per quanto la nostra sia molto domestica, sono ancora in grado di leggere i bilanci e le profezie di Gardini e Bonini. Perchè nessuno, dico a caso, magari il Corriere del Pd, intervista il vecchio o meno giovane Nando Fabbri? Per anni è stato il dominus azionario dello scalo. La locandina la preparo io. Ha scelto i grandi manager succeduti alla presidenza, alfiere con Cagnoni, Maggioli ed il naturale codazzo turistico, della forte "autonomia" riminese. E' andata così. Potrebbe, il tribunale spegnere queste avvilenti polemiche che trasformano Santini adesso e prima la Gualdi in colpevoli di lesa maestà? Magari iniziando, domani, un salutare processo ai veri colpevoli, non solo di incaute lettere di amorevole patronage.