venerdì 26 settembre 2014

TRC o Mongolfiera

 Ieri sera al comune di Cattolica si è svolta una commissione specifica, informativa, sulle reali opportunità degli amministratori cattolichini, riflettere e proseguire o meno sulla scelta eseguita anni fa, con la firma dell’accordo di programma per la realizzazione dell’opera, tra regione, provincia, enti locali ed agenzia mobilità. Oltre agli amministratori comunali, le opposizioni e un folto gruppo di pubblico, al quale bisogna riconoscere è stata data la possibilità di fare domande specifiche sul progetto, erano presenti l’Ing. Dal Prato e la Presidente di Agenzia Mobilità dott.essa Frisoni. Una buona parte dei presenti, ha potuto constatare, con perplessità, la leggerezza degli argomenti e dei dati portati a sostegno della tesi della strategicità dell’opera tra Riccione e Cattolica. Per stessa ammissione della Presidente e dell’Ingegnere, ad oggi non c’è uno studio di fattibilità concreto, che indichi ipotesi di flussi degli utenti, costi dell’opera, percorsi certi e punto di arrivo. Pertanto la prima domanda che sorge spontanea è: come può essere definito strategico un progetto del quale non si conoscono gli obbiettivi minimi principali, arrivo, numero di utenti trasportati, percorsi e costi? La seconda è: come possono gli amministratori ed i cittadini scegliere di salire su un “Phileas”, questo il nome del bus, se non conoscono l’entità complessiva dell’opera, diciamo un grande numero, la tempistica, e ipotizzare se le risorse richieste per l’esecuzione sono proporzionate e tollerabili per le comunità interessate? La terza è: di quali infrastrutture necessita il “Phileas” per poter circolare e quale è l’impatto complessivo sull’ambiente per avere questo trasporto, quale è la sua flessibilità e la sua durata? Quali saranno i disagi per i cittadini? Quanti dovranno subire l’orizzonte del trc, che scorre davanti alle loro abitazioni, creando una barriera visiva e fisica? Appare anomalo, che il progetto del TRC sia realizzato in assenza, per Rimini, del Piano Urbano del Traffico PUT, e vista la continuità delle costruzioni e il consumo di territorio, considerando area urbanizzata continua il territorio da Cesena a Rimini, non vi sia un piano intercomunale, ed un progetto di più ampio respiro con indicazioni precise sulle finalità da raggiungere, al quale partecipino tutti i portatori d’interesse dei trasporti, comprese le Ferrovie e gli aereoporti, per lavorare in sinergia con il trasporto privato, il Trasporto pubblico Locale e gli enti dotati di sempre minori risorse, da destinare ai servizi. Infrastrutture troppo costose e specifiche non garantiscono la flessibilità, l’economicità e la durabilità nel tempo. La mobilità delle popolazioni e la rapidità dei flussi migratori, insieme ad una situazione socio politica complessa, non permettono valutazioni credibili sulle necessità e sulle esigenze degli spostamenti del prossimo futuro. In realtà da quanto ho capito l’uscita dal progetto deve essere consensuale e quindi tutti i comuni devono essere d’accordo, basta solo che uno sia favorevole a continuare che gli altri lo devono seguire anche se le necessità di trasporto tra Rimini e Riccione sono diverse di quelle tra Misano e Cattolica. Il lungomare, il trasporto di costa, per togliere le auto dal lungomare, intanto resta sguarnito. Phileas Fogg (il protagonista del “giro del mondo in 80 giorni”) suggerisce la mongolfiera da Rimini a Cattolica, in 20 min, con vento a favore oppure a Ravenna, TRC, Trasporto random costiero, per un turismo lento, casuale, ma almeno quando non usi il mezzo resta il paesaggio… e soprattutto non devi espropriare, abbattere costruzioni per cui hai rilasciato autorizzazioni e creare infrastrutture degne dei faraoni o degli imperatori, una mongolfiera per una signoria è più che sufficiente. P.s. Beh di certo Phileas Fogg, se avesse scelto il trc, avrebbe perso la sua scommessa. 
 Architetto Fausto Battistel
Citizen