sabato 20 settembre 2014

Bombaccini

E' straordinario leggere che l'incontro tra Gnassi, renziano last minute e Bonaccini prenotato da tempo, si sia svolto nel popolare e democratico scenario del Grand Hotel. Lontano da me pensare che si dovesse svolgere nei tetri locali di una federazione o peggio in una vecchia sezione del Pci con la foto di Berlinguer appesa. Un rituale oggi fuori moda in un partito che è andato ben oltre. Non riecheggio nemmeno le colpe dei padri che dovrebbero ricadere sul figlio Matteo. Bastano quelle accumulate da solo. Rimane il fatto che i costumi e gli usi del Pd stridono con la situazione del Paese. Pittibimbo ha avuto la faccia tosta di dichiarare senza udibili pernacchie giornalistiche che farà anche lui i sacrifici. Sarebbe ora, sottomento e pancetta richiedono qualche dieta vegana o vegetariana. Gnassi in preda al delirio dichiarativo ed alla ridondanza della felliniana location, ha perfino affermato che si è schierato con Bonaccini non perchè sicuro di vincere ma per un comune sentimento antimattonaro. Il particolare che l'inizio delle ostilità contro i laterizi dei nemici siano iniziate quando il Bonaccini non era nemmeno indagato, è irrilevante per il nostro Andrea. La dimostrazione di quanto asserito non è tanto il silenzio gnassiano nei confronti delle 92 varianti melucciane ma nella restituzione di oltre un milione di euro ai richiedenti dei permessi di costruire. Il mattone a Rimini è morto da solo, per ingordigia e stupidità imprenditoriale. Hanno richiesto tutti il fallimento od il concordato da aeroporto. Prima di concederlo andate a vedere quanto hanno accumulato. Il terzo indizio è più clamoroso, quasi una confessione: anche Melucci sostiene Pereira Bonaccini. La regia elitaria dell'incontro è tipica dello stile Gnassi, alla faccia delle case comuni, le pareti di focchi, con cui si era presentato alle elezioni. Le promesse di Bonaccini davvero stucchevoli: avrete un assessore regionale riminese, il nipote di Melucci, il Trc da Cattolica a Ravenna, l'impegno sull'aeroporto, le risorse attraverso uno sforamento europeo e una dilatazione del patto di stabilità. Puttanate al vento, da scarico fognario, dimenticando la restituzione del maltolto con l'Area Vasta. La cosa che però fa incazzare, non sono tanto le promesse, ma l'inesistenza di una pur pallida alternativa a questo potere, perfino squallido nella presa per il culo. Una volta c'era più stile, penetravano elegantemente.