martedì 4 novembre 2014

Armi tradizionali

Il leader della Fiom, Maurizio Landini, migliore incassatore delle manganellate renziane per il mese di ottobre, ha usato le Armi Tradizionali: Sciopero generale al centro-nord il 14 novembre e al centro-sud il 21 dello stesso mese. Ha poi ribadito di non volere scendere in politica, come se non la praticasse da oltre venti anni, vuole continuare a fare il sindacalista, una onorevole variante della stessa. Non gliene frega di fare la minoranza, anche se dovesse rappresentare milioni di persone, molte di più, moltissime rispetto al suo orgoglioso metalmeccanicismo. Vuole rappresentare le persone, esattamente il compito che dovrebbe svolgere la polis anche nell'italica versione. Ha però aggiunto una serie di considerazioni che ne fanno una delle poche persone che sembra abbiano ancora il senso della situazione. Ha ammonito vanamente Pittibimbo che contro il lavoro non si va da nessuna parte eccetto alla Leopolda con Davide Serra. Ma la frase che mi ha colpito e costretto a pensare prima di scrivere è: Quando un Paese ha bisogno di leader, allora è un Paese malato. Già. Gli interessi delle persone che per vivere devono lavorare sono ancora la maggioranza. Ma sempre in questo Paese, di truffaldini contabili, vedi Aeradria, come fa Pittibimbo a prendere il 40% di quelli che ancora vanno a votare? Se usate la calcolatrice dell'I-Pad a gettone che vi ha regalato, potrete matematicamente vedere che il risultato elettorale non è lontano dal 27% dei D'Alema, Bersani su una platea di quasi l'80% degli elettori. In Italia più di un quinto della popolazione, vive, lucra, si sostiene benissimo grazie alla casta politica attuale. Renzi è il doveroso beneficiario di questo voto parassitario. Gli permette anche di essere spavaldo nei confronti degli oppositori interni, li sfida, li invita ad andarsene con la sinistra radicale. Espressione idiota, neanche mutuata dal vetero vocabolario della democristianeria, ma solo dal peggiore eloquio del Banana. Un partito collocato, per scherzo, nella sinistra europea che espelle quella italiana. Dobbiamo anche dire per concludere un altro amaro capitolo che queste affermazioni Renzi le ha doverosamente consegnate in anteprima al libro di..Bruno Vespa.